Cassino: dal 16 aprile nuove operatrici socio-sanitarie in ospedale

La Asl di Frosinone è da tempo impegnata a risolvere la carenza di personale medico. Nonostante la pandemia abbiamo continuato in questa direzione e negli ultimi 2 anni sono stati assunte ben 201 unità. Continuerà sempre la buona gestione e l’attenzione con il lavoro concreto degli uffici.

Si auspica sempre più senso del dovere da parte di tutti, concretezza di azioni a supporto della sanità anche con corretta informazione ai cittadini. Stiamo pure migliorando la qualità delle prestazioni con corsi e formazione attraverso la collaborazione di tutta l’azienda. Non è facile gestire le sanità provinciali meno attrattive per i giovani e anche con altissimo contenzioso che preoccupa i neo medici, i quali vorrebbero trovare situazioni con meno pressione del sistema durante lo svolgimento della propria professione.

Comunque l’azienda è, oggi, sicuramente più attrattiva e finita l’emergenza auspica che ortopedici e neuropsichiatri (sempre più rari) possano sceglierla come tanti hanno fatto. In questi giorni si sta espletando un concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di ulteriori tecnici di laboratorio, tecnici di radiologia e dietiste.

Dal prossimo 16 aprile prenderanno poi servizio ulteriori operatrici socio-sanitarie (Oss), mentre nuove figure si stanno reclutando attraverso le graduatorie regionali. Per le specialità dove in questo momento c’è carenza di medici la Asl ha richiesto dei concorsi attraverso i quali reclutare il personale sanitario necessario da mettere a disposizione dei reparti. Un impegno, quello dell’Azienda sanitaria locale, che dunque fa sistematicamente i conti con le difficoltà ataviche nel reperire personale specializzato disposto ad accettare di lavorare negli ospedali pubblici di provincia.

Il dottor Pietro Dalla Vedova, direttore di Ortopedia e Traumatologia del Santa Scolastica di Cassino sottolinea proprio questo aspetto: “Siamo in un momento di carenza, non riusciamo a trovare medici disposti a lavorare negli ospedali pubblici. La difficoltà a reperire ortopedici si riscontra in tutta Italia e pesa particolarmente sulle provincie. Anche la recente manifestazione d’interesse non è andata a buon fine. Il nostro reparto offre molti servizi: 16 posti letto di degenza, tre turni di sala operatoria settimanali, pronto soccorso traumatologico, ambulatorio istituzionale e reperibilità notturne. Nonostante l’organico chirurgico ridotto il nostro reparto riesce a fare innovazione: due giorni fa è stata impiantata la prima protesi inversa di spalla navigata ad una paziente originaria di Cassino di 79 anni affetta da lussazione recidivante”.

REDAZIONE LaProvinciaQuotidiano.it

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