Frosinone, da oggi di nuovo in vigore l’ordinanza anti prostituzione

Il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, ha rinnovato l’ordinanza per contrastare il grave intralcio alla circolazione stradale, alla pubblica incolumità e alla sicurezza urbana, ovvero il pericolo causato dai comportamenti connessi alla prostituzione sulla pubblica via, con decorrenza dal 1° luglio e fino al 30 settembre 2020.

Tali comportamenti, legati allo sfruttamento di esseri umani e alla prostituzione, infatti, destano vivissimi preoccupazione ed allarme nella collettività, pregiudicando oggettivamente e fortemente le condizioni di vivibilità dei cittadini. Il fenomeno della prostituzione, peraltro, all’interno delle aree ricadenti nel perimetro comunale, risulta maggiormente concentrato nelle zone del sistema viario della zona ASI, con evidenti criticità per la circolazione stradale, in entrata ed in uscita dai numerosi opifici destinati a rilevanti attività economiche, di carattere industriale, commerciale e terziario, durante tutte le ore del giorno. Per questo motivo, il sindaco di Frosinone ha nuovamente adottato e divulgato un provvedimento per la tutela delle esigenze di sicurezza pubblica.

Il contenuto del provvedimento

In tutto il territorio comunale, dunque, è fatto divieto a chiunque di porre in essere comportamenti diretti in modo non equivoco ad offrire prestazioni sessuali a pagamento, consistenti nell’assunzione di atteggiamenti di richiamo, di invito, di saluto allusivo ovvero nel mantenere abbigliamento indecoroso o indecente in relazione al luogo, ovvero nel mostrare nudità, ingenerando la convinzione di esercitare la prostituzione. La violazione si concretizza con lo stazionamento, l’appostamento della persona, l’adescamento di clienti e l’intrattenersi con essi, o con qualsiasi altro atteggiamento o modalità che possano ingenerare la convinzione che si stia esercitando la prostituzione.

Il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani

Vietato, anche, richiedere informazioni a soggetti che pongano in essere i comportamenti descritti e di concordare con gli stessi l’acquisizione di prestazioni sessuali a pagamento. Se l’interessato è a bordo di un veicolo, la violazione si concretizza anche con la semplice fermata, al fine di contrattare con il soggetto dedito al meretricio.

Non è consentito, all’interno del sistema viario della zona ASI, eseguire manovre pericolose o di intralcio alla circolazione stradale, ivi compresa la sosta e/o la fermata, per motivi diversi rispetto all’ingresso o all’uscita, ovvero al carico e/o scarico di merci, destinate agli edifici ove insistono attività industriali, commerciali o di terziario ubicate in prossimità della sede stradale, al fine di contrattare prestazioni di carattere sessuale. Le violazioni in tal senso saranno sanzionate da un minimo di 25 euro a un massimo di 500 euro.

Redazione

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