Forza Italia, Mario Abbruzzese traccia la rotta

“Forza Italia – ha evidenziato –  deve tornare a parlare al cuore e alla testa delle persone, e per fare questo serve un grande rinnovamento. Il 6 luglio non sarà una data che sancirà la scissione del partito, ma sarà la data che stabilirà il rilancio del Popolo moderato, imprenditoriale, commerciale e della società civile che ha necessità di collocarsi politicamente e di trovare un soggetto politico nel quale riconoscersi: e questo soggetto politico non può che essere FI”.

Attenzione ai territori

“Sarà importante rilanciare la rappresentatività dei territori e ciò sarà possibile nel momento in cui Forza Italia diventerà un partito scalabile; un partito in cui tutti potranno dire la loro e che tramite l’istituto delle primarie consentirà a tutti gli attivisti di potersi confrontare con il voto popolare, per ricoprire le più importanti cariche del partito sia a livello comunale che provinciale, ma anche regionale e nazionale”.

Toti e Carfagna, un primo passo

“La designazione di Toti e Carfagna come coordinatori del partito, in questo momento particolare di passaggio da una struttura che fondamentalmente non era di partito ma di movimento, rappresenta il primo passo verso quella modernizzazione di Forza Italia che tutti auspichiamo, per tornare ad essere protagonisti a tutti i livelli ed in tutti i territori, dando voce a quella stragrande maggioranza di italiani che non si riconosce in nessuno dei progetti politici attualmente in atto. Il rinnovamento, quello vero, parte proprio da questo principio che è quello di essere inclusivi e di allargare il più possibile il proprio orizzonte politico, senza dimenticare la propria storia”.

Dialogo con Lega e FdI per costruire una coalizione

“E la nostra storia è molto chiara: siamo una forza di centro-destra alternativi alla sinistra e soprattutto al Partito Democratico, al suo disastroso modo di fare politica, e a tutti quei provvedimenti dei loro governi che hanno messo in ginocchio il paese. Ma siamo anche una forza politica  di centro-destra, che non si è mai mossa da questo schieramento, e che vuole dialogare  con Fratelli d’Italia e Lega  per costruire  l’unica vera coalizione possibile che possa far ripartire il nostro Paese. Ma vogliamo farlo  da una posizione non di sudditanza ma di uguaglianza con quelli che sono in maniera naturale gli alleati, con cui costruire una futura coalizione di governo, che guardi al mondo delle grandi aziende, alle PMI  e soprattutto ai giuvani, e che abbia come obiettivi la riduzione delle tasse con la flat tax, e che  metta in campo le giuste soluzioni per far ripartire l’economia”.

Regole chiare e inviolabili

“Infine, nessuno pensi che Forza Italia possa essere una porta scorrevole, apribile a proprio piacimento. Ci saranno delle regole, fondamentali e chiare, che tutti dovranno rispettare, anche per coloro che, folgorati sulla via di Damasco, potranno considerare di dare il proprio contributo a questo rinnovamento. È una svolta epocale e straordinaria – ha concluso – cui prenderò personalmente parte e nella quale il nostro partito a livello provinciale saprà essere protagonista”.