Ceccano, concorso al Comune: il Pd incalza il sindaco e chiede chiarezza

Resta alta la tensione sul concorso del Comune di Ceccano, finito al centro di uno scontro di carattere politico. Questa volta a chiedere chiarimenti è il circolo cittadino dei Dem.  
“Il Pd – evidenziano gli esponenti del partito di Letta – osserva con preoccupazione il dibattito che in questi giorni è stato alimentato sui con corsi pubblici svolti al Comune di Ceccano, in particolare il concorso per l’assunzione con contratto a tempo pieno e indeterminato di due posti del profilo di istruttore Tecnico”.
L’Amministrazione del sindaco Caligiore deve dare massima trasparenza circa gli atti e le prove scritte del concorso, ritenendo a dir poco inopportune e gravi le prese di posizione esternate sui social network, da parte di alcuni Amministratori. Ci sono decine di giovani, non solo della nostra comunità, ma che hanno percorso diversi chilometri per partecipare ai concorsi, ai quali corre l’obbligo dare un segnale di assoluta trasparenza. Intendiamo affrontare la questione partendo dal bando. I requisiti del bando pubblico prevedono il possesso del diploma di geometra o di titoli equipollenti. Intitoli equipollenti sono perito edile e perito agrario. Altri titoli non possono essere definiti tali, in quanto nel percorso formativo di altri titoli di studio non vi sono materie come Estimo e Topografia, capisaldi per il titolo professionale di Geometra”.
“Pertanto chiediamo all’Amministrazione comunale se tale principio sia stato rispettato, se i partecipanti e i vincitori sono in possesso di tali requisiti. Mentre se ne fossero sprovvisti, per quale motivo è stato loro permesso di partecipare al concorso. Chiediamo inoltre al sindaco se è vero che uno dei vincitori del concorso fa già parte del suo staff di segreteria. Un’altra questione su cui va focalizzata la massima trasparenza amministrativa è quella della prova scritta, nella quale si richiede l’elaborazione di una delibera di giunta, per lo più identica ad un’altra già pubblicata dall’Amministrazione soltanto alcuni giorni prima del concorso con un importo di 187mila euro e non di 200mila”. il Pd auspica che “sulla vicenda ci sia anche un interessamento dei rispettivi ordini professionali”.

REDAZIONE LaProvinciaQuotidiano.it

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