Tav e Sin del Sacco, Ruspandini: siamo alle comiche finali
“Siamo alle comiche finali.In pochissimi giorni Nicola Zingaretti fa sapere al nostro territorio che il Sin era tutto sbagliato (dieci anni persi) e che sarebbe stato sospeso (come e quando non lo sa nessuno) e oggi, dopo che Ferrovie dello Stato comunica i lavori in programma per i prossimi dieci anni, manda a dire, tramite il suo Assessore Alessandri, che sono in corso interlocuzioni con Ferrovie dello Stato per “la fattibilità” della Stazione Tav di Ferentino-Supino”. Così il Senatore Massimo Ruspandini, presidente provinciale FdI.
“Io alla presentazione di quel 14 giugno 2020, unico tra i politici di questo territorio, non ci andai ancorchè invitato.Non ci andai perchè sentivo puzza di bruciato. Non mi appassionava il pretesto di un treno al giorno deviato dall’alta velocità per fermarsi a Cassino e Frosinone utilizzato per presentare, quella si che sarebbe stata un’opera strategica per il territorio, la Stazione Tav di Ferentino-Supino. Zingaretti in compagnia dell’allora Ad di Ferrovie dello Stato Battisti non disse che si stava studiando la fattibilità, disse che da lì a pochi anni avremmo avuto la stazione Tav sul tracciato della Tav.L’infrastruttura che avrebbe cambiato davvero il destino del nostro territorio.Cosa succede adesso? Nel piano industriale di Ferrovie dello Stato di questo progetto, di questo investimento, di questa stazione non se ne parla proprio. Niente di niente. Premesso che come membro della Commissione trasporti del Senato sono in grado di capire che tali opere per essere realizzate hanno bisogno di studi, di adeguati bacini di utenza, di analisi approfondite ma mi chiedo che bisogno c’era di illudere ancora una volta la nostra gente, di promettere sapendo benissimo che non c’era nulla di vero, di fantasticare ai danni di un territorio provato da mille problematiche e alla ricerca di una nuova prospettiva di sviluppo e rilancio? Con il tramonto del progetto della stazione Tav si chiude definitivamente un’altra possibile via per il futuro di tutta la provincia. Spero lo abbiano capito tutti: le forze politiche e quelle imprenditoriali soprattutto.L’idea di avere uno snodo di quel tipo capace di attrarre flussi di viaggiatori sulla trasversale Tirreno-Adriatico mediante il collegamento con il casello di Ferentino e la superstrada per Sora-Avezzano poteva davvero costituire un sogno sul quale provare a immaginare una ripartenza.
Mi viene da ridere pensando a chi si affanna a costruire convegni per spiegare come è cambiato il LAZIO in questi dieci anni.Io dico semplicemente che forse è cambiata la qualità di qualche rendering. Perché con Zingaretti, Buschini & Co. il nostro territorio ha conosciuto solo un treno ad altissima velocità: quello verso la retrocessione. Il caso Catalent, il ripudio della perimetrazione Sin e l’addio alla stazione Tav spero contribuiscano a rispedirli a casa per sempre. Delle loro bugie ne abbiamo davvero piene le tasche”.
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