Ceccano, Conti: da Gizzi ennesima provocazione sul nome della piazza

Il segretario cittadino del Pd di Ceccano, Giulio Conti, punta il dito contro l’assessore Stefano Gizzi dal quale, dice, “riceviamo l’ennesima provocazione”.

La questione riguarda l’intitolazione di Piazza XXV Luglio a Ceccano: “Pubblicamente – dice Conti riferendosi all’amministratore ceccanese – lancia l’idea di cambiare il nome della piazza principale della Città di Ceccano, la cui intitolazione ricorda la caduta del fascismo del 25 luglio, soltanto per fare del revisionismo storico. Poiché questi tentativi di riscrivere la storia stanno prendendo una piega insopportabile che macchia le istituzioni democratiche della nostra città, il Partito Democratico di Ceccano invita il sindaco Caligiore e l’intera amministrazione comunale a prendere pubblicamente le distanze da simili dichiarazioni, che offendono la memoria storica dell’intera città, alla quale il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha conferito la medaglia d’argento al merito civile”.

 

“I fatti storici legati al secondo conflitto mondiale, tra cui i bombardamenti che hanno distrutto e raso al suolo civile abitazioni, chiese e monumenti, le marocchinate che hanno segnato e sconvolto per sempre la vita di tante persone, le deportazioni, le rappresaglie e tutto ciò che hanno dovuto subire tanti nostri cari concittadini, non possono essere dimenticati ed il revisionismo storico sul fascismo che in più occasioni ha già tentato di fare l’assessore Gizzi, altro non è che un’offesa pubblica alla memoria dei nostri cari e dell’intera città. La proposta di Gizzi tra l’altro è sulla stessa strada di quella di Durigon, che solo poco tempo fa chiedeva di intitolare un giardino pubblico alla memoria del fratello di Mussolini. Chiediamo con forza al primo cittadino, in virtù del suo ruolo istituzionale, di prendere una posizione chiara e netta sulle recenti esternazioni, poiché il silenzio non è più accettabile. Nella città di Ceccano il fascismo ha lasciato una macchia indelebile e non sarà il pensiero di Gizzi a cancellare via la storia e la memoria di tante persone. Il sacrificio di Luigi Mastrogiacomo, trucidato presso le Fosse Ardeatine e consegnato ai tedeschi dal Questore di Roma fascista, Pietro Caruso, resta per noi ceccanesi uno dei simboli che il male assoluto ha perpetrato su migliaia di innocenti”.

 

REDAZIONE LaProvinciaQuotidiano.it

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