Operazione ‘Gold Maintenance’, la Gdf scopre una maxi frode fiscale nel settore dell’informatica

La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Frosinone ha concluso un’importante  operazione di servizio in materia di contrasto all’evasione fiscale, che ha consentito di  scoprire una frode milionaria realizzata da 4 imprese operanti nel settore dell’informatica. 

L’indagine

Ad operare sono stati i militari della Tenenza di Fiuggi, che a seguito di mirata attività di  intelligence e di indagini di polizia giudiziaria delegate dall’A.G. capitolina, hanno individuato  una serie di società, tutte con sede in Roma, risultate inadempienti all’obbligo di  presentazione delle dichiarazioni fiscali. Una di esse, poi fallita, aveva anche sottratto e/o  distrutto al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto o di recare pregiudizi ai  creditori, nonché di impedire la ricostruzione del volume d’affari. 

In particolare, ad insospettire le Fiamme Gialle fiuggine è stata la figura di un professionista  romano (A.C., di anni 61) il quale, utilizzando una fitta rete di soggetti “prestanomi” di fatto ha gestito le imprese investigate, che fornivano consulenze e servizi vari, su tutto il territorio  nazionale, a prezzi di gran lunga inferiori al valore di mercato, situazione resa possibile  grazie alla mancata presentazione delle dichiarazione e all’omesso versamento delle  imposte ovvero alla dichiarazione dei redditi di gran lunga inferiore a quelli realmente  realizzati (art. 5 D.lgs. nr. 74/2000). 

Una delle aziende è stata, inoltre, condotta al fallimento dopo essere stata depauperata, da  parte dell’amministratore “di fatto”, delle residue consistenze patrimoniali costituite  prevalentemente da liquidità.  Il dominus della frode, che ha gestito tutte le imprese coinvolte, figurava formalmente come  dipendente di una di esse, percependo, tra l’altro, compensi significativi, mentre i prestanomi venivano reclutati tra persone bisognose e retribuiti con compensi irrisori. 

La complessa attività di indagine, svolta dai Finanzieri della città termale, ha consentito di  ricostruire, in capo alle imprese indagate, redditi nascosti al Fisco per oltre 46 milioni di euro  e di accertare un’evasione in materia di I.V.A. per oltre 6 milioni di euro.  

I provvedimenti

A conclusione delle investigazioni sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Roma otto persone che, a vario titolo, si sono resi responsabili dell’occultamento delle scritture  contabili (art. 10 D.lgs. nr. 74/2000), dell’omessa dichiarazione (art. 5 D.lgs. nr. 74/2000) e  della bancarotta fraudolenta documentale (art. 216 R.D. n.267/1942), con pene che variano  da un minimo di un anno e sei mesi ad un massimo di dieci anni.

L’operazione si inserisce in un ampio contesto operativo che vede la Guardia di Finanza  impegnata in prima linea, nell’attuale contesto emergenziale dovuto alla pandemia Covid 19, nel contrasto all’evasione fiscale e alla tutela dei mercati, della libera concorrenza,  nonché delle imprese e dei professionisti onesti che operano nella piena e consapevole  osservanza delle leggi, oltreché garante del perseguimento degli obiettivi di aggressione  patrimoniale nei confronti dei soggetti dediti ad attività criminose, al fine di assicurare  l’effettivo recupero delle somme frutto, oggetto o provento delle condotte illecite.

Redazione

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