Scontro in FI: Quadrini nel mirino di Chiusaroli, Piacentini, Natalia e Patrizi

La posizione di Gianluca Quadrini all’interno di Forza Italia sembra diventata sempre più scomoda; c’è chi vuole rimetterlo al proprio posto, un posto un po’ meno centrale e che soprattutto rispetti i ruoli territoriali altrui..

A creare il malcontento prima del senatore Claudio Fazzone che lo ha sospeso dal suo ruolo di vicecoordinatore regionale, poi dei 3 commissari provinciali Natalia, Piacentini e Chiusaroli e del responsabile provinciale degli Enti Locali, Giuseppe Patrizi, ci sarebbe il modo di agire dello stesso Quadrini. Un modus operandi che avrebbe lo scopo non tanto di ricreare sintonia tra gli amministratori locali di FI o di attirarne di nuovi all’interno del partito di Silvio Berlusconi, bensì di lavorare per accrescere il proprio consenso.

Ne è esempio quanto avvenuto poco prima di Ferragosto a Sora dove l’operazione per l’ingresso in FI della consigliera comunale Floriana De Donatis ha generato una serie di reazioni a catena, in primis del coordinatore cittadino Vittorio Di Carlo che aveva messo un veto sullo scranno in maggioranza del partito all’interno del Consiglio comunale, in secundis della coordinatrice dell’area, Rossella Chiusaroli. In soldoni Quadrini ha fatto la sua campagna acquisti senza considerare chi avrebbe dovuto avere voce in capitolo.

Fiducia a Fazzone e Tajani

Ecco che quindi i 4 dirigenti provinciali hanno messo nero su bianco il loro punto di vista sottolineando il rapporto di fiducia con i vertici regionali e nazionali e togliendosi qualche sassolino dalla scarpa sull’atteggiamento assunto da Quadrini che in questi mesi ha invaso il loro territorio. “Forza Italia – scrivono – ha punti di riferimento chiari, forti, autorevoli, riconosciuti e ben identificati: il vicepresidente nazionale, onorevole Antonio Tajani, ed il coordinatore regionale Lazio, senatore Claudio Fazzone”. Sul nome di Tajani andrebbe aperta una parentesi poiché se è vero che Fazzone ha preso le distanze dall’operato di Quadrini, lo stesso non può dirsi del vicepresidente del partito presente in più occasioni al tavolo delle trattative del consigliere provinciale arpinate.

Destabilizzati gli equilibri locali

“Chi, – continuano nella nota – strumentalmente, sul territorio profonde energie affinché vengano esaltate le proprie iniziative in spregio al principio democratico della collegialità, lavora per se stesso e non per il partito: pensare di aggregare situazioni che hanno la sola finalità di avere consensi personali andando a stabilizzare situazioni locali ben identificate significa rompere tutti gli equilibri ma soprattutto dare all’esterno una cattiva immagine del partito che con grande difficoltà, da un lato, ma con altrettanto impegno, dall’altro, sta cercando di riappropriarsi di quel ruolo importante e significativo che dal 1994 ha saputo esercitare con sani principi di democrazia liberale. Tale premessa è necessaria per lo svilupparsi dell’intero ragionamento. Perché in ogni contesto lo spirito di squadra è fondamentale e imprescindibile”.

Protagonismo spicciolo che rovina l’immagine del partito

“Quanto sta accadendo in questi giorni è veramente singolare, con interviste e fughe in avanti i cui contenuti non fanno altro che cercare di oscurare il lavoro che Forza Italia sta portando avanti, con grande senso di responsabilità, in ambito nazionale. Quanto è accaduto è sicuramente imputabile al protagonismo spicciolo che, magari in perfetta buona fede (ma non sarebbe una giustificazione), si immagina, qualche dirigente di partito ha issato a unica forma della propria azione sul territorio . La collegialità decisionale auspicata da chi ha conferito incarichi di direzione è stata, il più delle volte, scambiata con la convivialità. In un momento così delicato, purtroppo, non è sufficiente sedersi a tavola. Magari fosse così semplice, magari bastassero pranzi e cene. Non è educativo pensare, nell’esercizio delle proprie funzioni, di poter essere percepito come un uomo solo al comando convinti di poter fare e disfare, a proprio piacimento, tutto ciò che si ritiene fare senza la benché minima condivisione con la dirigenza presente sul territorio“.

“Non si può accettare che nel momento in cui arriva qualche osservazione di comportamento, ci si rivolga ad autorevoli esponenti di partito, creando loro imbarazzo e dando la forte sensazione di chissà cosa stia accadendo . Non ci si può permettere di essere irriconoscenti nei confronti di chi sta brillantemente guidando tutte le iniziative sul territorio nazionale con sani principi di responsabilità. Il nostro compito è, sì, quello di aggregare ma senza perdere di vista quelle che sono le realtà territoriali alle quali va sempre riconosciuta autonomia, ma nel rispetto delle persone in primis . Le sceneggiate, la clac, la tifoseria ad personam, non appartengono alla nostra indole. Non ci appartiene la cultura dei “nani e delle ballerine”.

‘Ci interessa la politica e non il gossip’

All’orizzonte ci sono le elezioni ed il momento scelto per innescare questa querelle appare quanto mai inopportuno. Dobbiamo tutti insieme ritrovare quello spirito di collaborazione che ci ha sempre contraddistinto negli anni e ritornare ad esercitare i propri ruoli guidati sempre dal principio che la politica è servizio, la politica è cercare di saper trovare soluzioni per le problematiche che quotidianamente vivono i nostri concittadini. Siamo determinati a continuare a recitare un ruolo politico importante a livello provinciale e nei vari Comuni, capoluogo in primis. Nell’ambito di un confine preciso, che è quello della coalizione di centrodestra. Ribadiamo che i nostri punti di riferimento chiari e riconoscibili sono il senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone e l’onorevole Antonio Tajani, vicepresidente nazionale e ai vertici del Partito Popolare Europeo da sempre. Con buona pace di chi favoleggia di divisioni e spaccature. Forza Italia da decenni rappresenta una comunità politica di moderazione, di tolleranza, di confronti, di condivisione, di buona amministrazione, di capacità di fare squadra. Ci interessa la politica. Non il gossip. Ci interessano programmi e proposte. Non fuochi artificiali e avanspettacolo di retroguardia”,