Il futuro ti spaventa? Niente paura, One More ti apre la strada verso il cambiamento!
di Raissa Coletti (MKTG Srl) https://mktg.online/
La nuova epidemia di Coronavirus ha avuto un profondo impatto sulla nostra vita pubblica e privata. All’improvviso, un evento come il Cigno Nero ha cambiato le nostre prospettive e ha sconvolto intere economie e sistemi e l’emergenza ci ha senza dubbio incoraggiato a riflettere su una questione importante: l‘imprevedibilità. L’imprevisto si annida nell’ombra e può innescare cambiamenti enormi per i quali non siamo pronti.
Le aziende sono state in prima linea in questa battaglia con il nemico invisibile, poiché la pandemia ha influenzato tutti i loro processi (trasporto, approvvigionamento delle materie prime, vendite, ecc.) Questo porta alla domanda: possiamo prepararci all’imprevisto? Non c’è una risposta chiara, poiché il numero di possibilità per cui dovremmo prepararci è infinito, ma uno strumento importante che può aiutarci è la gestione della continuità operativa.
Il Business Continuity Institute definisce la continuità operativa come quell’area di competenza manageriale finalizzata allo sviluppo e al miglioramento della resilienza organizzativa di un’azienda. In breve, la capacità di un’azienda di continuare ad operare, svolgere le proprie attività abituali e la propria produzione in condizioni critiche, grazie alla capacità di anticipare le potenziali minacce e di mettere in atto le necessarie contromisure. Che si tratti di problemi interni o esterni o di incidenti, ogni azienda dovrebbe avere un piano d’azione per evitare rallentamenti significativi o addirittura arresti delle sue operazioni. Dovrebbe preparare un piano di continuità operativa per affrontare qualsiasi situazione di crisi.
L’epidemia di Covid-19 è stata catastrofica per molte aziende che hanno dovuto fare i conti con un evento esterno imprevedibile. Quali sono state le principali sfide affrontate dalle aziende e come hanno cercato o sono riuscite a superarle? Le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria pubblica hanno colpito tutti gli aspetti del business. Il trasporto delle merci e l’approvvigionamento delle materie prime sono diventati problematici. Blocchi regionali, nazionali e internazionali e varie restrizioni hanno reso questi processi più difficili e a volte addirittura impossibili. Infatti, quando l’epidemia ha raggiunto l’Italia, le chiusure e i controlli alle frontiere tra gli Stati membri dell’UE si sono moltiplicati, nonostante il Trattato di Schengen, che prevede la libera circolazione delle persone e delle merci tra gli Stati membri, non fosse stato formalmente sospeso.
Lo sviluppo tecnologico fa parte dell’innovazione. La tecnologia ha dimostrato il suo valore nella gestione della crisi e l’analisi e il tracciamento dei dati e l’Intelligenza Artificiale sono solo due esempi di strumenti essenziali utilizzati per affrontare la pandemia. Oltre alla situazione della salute pubblica, molte aziende e settori hanno superato la loro resistenza al cambiamento e si sono lasciati alle spalle l’immaturità tecnologica.
Numerose aziende hanno avviato piani di digitalizzazione che comprendono l’introduzione di ambienti digitali, piattaforme di lavoro a distanza e la digitalizzazione su larga scala dei processi interni. L’evidenza di come un virus possa diffondersi in tutto il mondo rendendo la società vulnerabile ci ha reso tutti più consapevoli dell’importanza di una buona salute e ci ha incoraggiato a ripensare il nostro stile di vita, la salute e la sicurezza. Le aziende consapevoli hanno colto queste nuove tendenze: ad esempio, l’industria alimentare ha aumentato la produzione di alternative alla carne per rispondere al maggiore consumo di prodotti a base vegetale.
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