Magliocchetti: con il Recovery Fund un progetto per la Ciociaria
“Chi sta pensando, o si sta preoccupando, di preparare 1 o 2 progetti strategici importanti, da presentare al momento opportuno, per destinare in provincia di Frosinone, ovviamente una piccola parte, dei tanti soldi del Recovery Fund, che l’Europa metterà a disposizione dell’Italia tra qualche tempo?. Spero tanto, ovviamente, di sbagliare, ma credo nessuno”. Lo evidenzia Danilo Magliocchetti, Consigliere Comunale di Frosinone e Delegato per il Lazio al Consiglio Nazionale ANCI.
L’intervento
“Eppure, per tentare di ottenere qualcosa per il territorio, bisognerà pur chiedere. Ma un conto è una richiesta generalizzata, un conto è chiedere fondi con una specifica destinazione, per finanziare una grande opera infrastrutturale ad esempio, o una strategica via di collegamento, o una piattaforma logistica intermodale, o per creare un polo chimico farmaceutico del basso Lazio. Oppure ancora, un grande piano di risanamento ambientale, penso al SIN Valle del Sacco a mero titolo di esempio e alla discarica di Via le Lame a Frosinone.
“In estrema sintesi, bisognerebbe preparare un piano strategico di sviluppo per la Ciociaria, per il quale chiedere una parte dei fondi del recovery fund. Detto per inciso, l’ANCI sta già effettuando degli incontri con il Governo, per rappresentare le esigenze dei vari Comuni italiani e chiedere risorse del recovery fund sui vari territori. In questo contesto, 2 circostanze mi sembrano pressochè certe. Altri territori si stanno già attrezzando in tal senso. Nessuno lo farà mai per noi e al posto nostro.
L’appello
“Un tempo era il Comitato per lo Sviluppo, presso la Provincia, che provava ad elaborare qualche progetto, ma oggi non mi sembra che ci siano strutture deputate e operative. Ed allora, è estremamente importante cominciare a pensare, assolutamente in maniera unitaria e condivisa, a cosa chiedere per questa provincia. Per farlo, bisogna prima individuare l’opera o il progetto ritenuto strategico per lo sviluppo, l’economia, l’occupazione e in sintesi, per agganciare il treno della ripresa, specialmente dopo i disastri socio economici del Covid, ammesso che passi mai. E’ doveroso quindi che, istituzioni, politica, associazioni datoriali, sindacali, e ogni altro attore del territorio si incontrino al più presto e comincino a lavorare su qualche idea concreta. Uno, al massimo due progetti. Impossibile pensare di ottenere denaro per altro”.
Il rischio
“Lasciarsi sfuggire anche questa, forse ultima, occasione di ripresa, per non aver chiesto niente di concreto per il territorio, o peggio ancora averlo chiesto in ritardo, o ancora, aver chiesto, autonomamente, cose diverse e su diversi tavoli, sarebbe veramente censurabile e nessuno potrebbe dichiararsi esente da responsabilità”.
