Federlazio, Polito è il nuovo presidente
L’Assemblea dei Soci della Federlazio di Frosinone ha eletto oggi pomeriggio il nuovo Presidente dell’Associazione per il triennio 2020-2023. Si tratta di Carmine Polito, titolare della ILPOL S.r.l., impresa di Alvito del settore del legno e Presidente di Frosinone Wireless, S.p.a., società che realizza infrastrutture di telecomunicazione nel campo della “banda larga”. Con l’elezione di Polito si conclude la fase di vacanza della carica, apertasi nel giugno 2018 e ricoperta ad interim dal compianto Emanuele Di Gennaro.
Carmine Polito è iscritto alla Federlazio fin dalla sua fondazione, ricoprendo nel tempo diversi incarichi. Da sempre membro del Consiglio Direttivo di Frosinone, Polito è stato anche Presidente regionale del Settore Legno della Federlazio. Ha poi retto la Presidenza della Federlazio di Frosinone per alcuni mesi nel 2014 ed è stato infine Presidente del Confidi Lazio da gennaio 2017 a maggio 2020.
L’intervento
“Assumo la presidenza dell’Associazione – ha dichiarato Polito – nella fase più negativa attraversata dall’economia, locale e nazionale, dal dopoguerra ad oggi. Il sistema imprenditoriale e produttivo, a seguito della pandemia, ha subìto un vero e proprio shock. Il mio impegno personale e quello dell’Associazione nel suo insieme sarà rivolto ad aiutare le nostre imprese a riprendersi da questo shock, a rimettersi in carreggiata e a ricominciare a svolgere la loro funzione naturale, che è quella di fare sviluppo, occupazione e creazione di ricchezza per sé e per l’intero territorio.”
“Formulati i doverosi ma sentiti ringraziamenti, il mio primo pensiero va ai Presidenti che mi hanno immediatamente preceduto. Mi riferisco in particolare ad Alessandro Casinelli e al compianto Emanuele di Gennaro, i quali, a seguito di circostanze differenti ma entrambe avverse – e nel caso del povero Emanuele addirittura tragiche – hanno dovuto interrompere prima della scadenza il lavoro che stavano portando avanti al vertice dell’associazione”.
“Tuttavia, con gli sforzi e la collaborazione di tutti, l’associazione è riuscita a mantenere la rotta, anche perché essa, oltre a poter contare sulla forza delle sue risorse interne, aveva – e ha tuttora – alle spalle la solidità della struttura regionale, che le ha fortunatamente consentito di attutire l’impatto che la catena dei vari accadimenti richiamati avrebbe altrimenti potuto avere”.
