Saf: attivato il servizio di termo e videosorveglianza

Più sicurezza negli ambienti di lavoro, maggiore tutela della salute e della incolumità degli operatori, prevenzione continuativa contro il rischio di incendi e un ulteriore, sensibile innalzamento dei livelli di protezione dell’impianto da eventuali tentativi di incursione o intrusione dall’esterno.

Sono gli effetti della recente attivazione, presso lo stabilimento della Saf di Colfelice, del sistema di video/termo sorveglianza appena installato. Il progetto, a dire il vero, fu deliberato dalla Presidenza e dal CdA in largo anticipo rispetto alla successiva circolare con la quale la Regione Lazio, alla luce dei ripetuti incendi che nei mesi scorsi, a Roma, hanno compromesso la funzionalità di alcuni impianti Tmb, invitò i gestori degli altri stabilimenti dislocati sul territorio ad adottare sistemi di sorveglianza utili al potenziamento delle attività di prevenzione.

In cosa consiste il servizio

Le termocamere, posizionate nelle fosse di scarico che accolgono i rifiuti in arrivo nel sito e nel reparto Cdr (Combustibile da rifiuto) rilevano costantemente la temperatura dei materiali in entrata destinati alla lavorazione e, in caso di significative variazioni di calore, trasmettono un segnale di allerta alla centrale di controllo che, in tempo reale, attiva la procedura di intervento per prevenire focolai o scongiurare eventuali principio di incendio.

Le videocamere garantiscono, anche in questo caso h24, il monitoraggio puntuale delle presenze e di eventuali attività anomale all’esterno e all’interno del perimetro dell’insediamento.

Le parole del presidente Migliorelli

“Il nostro è un sito sensibile, considerata la strategicità delle lavorazioni quotidiane che ospita e che sono essenziali – commenta il presidente della Saf, Lucio Migliorelli – per assicurare ai cittadini della provincia di Frosinone la quotidiana regolarità dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani”.

 

lucio migliorelli saf colfelice il corriere della provincia
Il presidente della Saf Lucio Migliorelli

 

“L’impianto di Colfelice andava al più presto tutelato con misure più incisive come la video/termo sorveglianza, essendo il collettore intermedio di un sistema che, condiviso e partecipato dai 91 comuni, garantisce alla comunità provinciale una gestione del ciclo dei rifiuti sempre più attenta alla salvaguardia dell’ambiente e sempre meno impattante sull’atmosfera e sulla qualità dell’aria. Una organizzazione operativa così collaudata – conclude Migliorelli – che peraltro ha il merito di avere evitato, anche nei momenti più critici, l’insorgere in Ciociaria di qualunque tipo di emergenza ambientale o sanitaria”.

Redazione

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