Al Festival delle Storie lo sport epico di Piero Trellini, Carlo Pernat e Massimo Calandri

Dieci anni di Festival delle Storie e un’atmosfera che resta incantata, magica, incredibilmente straordinaria. Dal sogno di Vittorio Macioce e Rachele Brancatisano a una realtà che oggi conta oltre centoventi ospiti.

 

Il programma

Un avvio a Broccostella e Gallinaro nel primo giorno di rassegna e grande partecipazione di pubblico ad ogni appuntamento, per qualsiasi evento. Dal giornalista Marino Bartoletti a Maurizio Piccirilli, l’autore della storica foto del corpo di Aldo Moro ritrovato in via Caetani; da Andrea Cuomo ad Anna Muzio, che hanno parlato di caffè, a Simone Dolcemascolo e ai suoi straordinari dolci.

Oggi, 26 agosto, la carovana del Festival si ferma ad Alvito. Dolcissimo, in mattinata, il ricordo dello scrittore e traduttore Sergio Claudio Perroni, con sua moglie Cettina Caliò, lo scrittore Amleto de Silva, il cantautore Edoardo Inglese e Vittorio Macioce.

I presenti

A partire dalle 18, nel vecchio convento di San Nicola, lo scrittore Mauro Garofalo, il regista e attore Luca Mauceri, lo scrittore Gioachino Lanotte, l’ex parlamentare Nunzia De Girolamo, lo scrittore Renato Cantore, l’astrofisica Emma Gatti, la scrittrice Giada Trebeschi, il giornalista Massimo Veronese, il pianista Nazzareno Caruso e lo scrittore Davide Toffoli. Gran finale parlando della luna con Vittorio Macioce, Marino Bartoletti, Amleto de Silva, Edoardo Inglese e David Duszynski.

 

 

Domani si arriva a San Donato Val di Comino

Si comincia alle 18 con “Belli e dannati”, con Marina Mander, Paolo Marati e Mattia Signorini.

La vita è il più bastardo romanzo di formazione. Per raccontarla negli anni più inquieti ci vuole talento ed empatia. È un viaggio nell’adolescenza, quella eterna, che si ripete in tutte le generazioni. Marina Mander lo fa con ‘L’età straniera’, Mattia Signorini con “Stelle minori” e Paolo Marati con ‘Il giorno in cui Lorenzo morì’.

Alle 20.30 si parla di epopea del calcio con Piero Trellini e la sua “Italia-Brasile 3 a 2”. Trellini aveva dodici anni in quel caldo pomeriggio del 5 luglio 1982 in cui l’Italia e il Brasile si sfidavano all’Estadio de Sarriá di Barcellona. Dodici anni sono sufficienti per capire che si sta assistendo alla “partita più bella della storia del calcio”. E vederla a dodici anni è un’esperienza unica perché hai gli occhi pieni di sogni e un’infinita voglia di fare il tifo per il futuro. Lui la racconta nel libro “La partita”.

Ancora sport alle 21.30 con Carlo Pernat e Massimo Calandri, che insieme hanno scritto “Belìn che paddock”. Calandri è un giornalista di Repubblica e il primo è un manager del mondo dei motori. Ha scoperto e lanciato pluricampioni del mondo e vinto 20 titoli iridati. Ha messo d’accordo sponsor e motori, contribuendo alla crescita planetaria della MotoGP come nessun altro.

Si chiude alle 22.30 con “Orsitudine”, a cura del Teatro Lanciavicchio. Si tratta di uno spettacolo nato per raccontare l’orso: proprio “quello marsicano”, di cui conosciamo davvero poco. Una narrazione drammaturgica originale, nella quale sono confluiti dati scientifici e anche storie e leggende recuperate dalla tradizione italiana e mondiale.

 

Redazione

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