Sabotatori della Lega, dura presa di posizione di Amata, Patrizi e Crescenzi
“Quando si parla di sabotatori si presume che la censura sia riferita a chi in questi mesi ha infangato l’immagine del partito con volgari insulti al Vescovo di Frosinone, con squallidi post sui social contro i cittadini di Ceccano, Cassino e del Pontino accusati di emanare odori nauseabondi, con aggressioni e minacce ai colleghi di partito su cui pende una circostanziata denuncia penale”.
Andrea Amata, Giuseppe Patrizi e Domenico Crescenzi intervengono in merito al documento diffuso ieri dalla Lega, nel quale si punta l’indice contro i sabotari del Carroccio. I tre esponenti politici, anche se non lo dicono apertamente, prendono di mira il coordinatore cittadino Domenico Fagiolo.
La replica
“Tutti avremmo aderito o vorremmo aderire a un documento che condanna i sabotatori dell’immagine del partito – evidenziano – alla sola condizione di avere la possibilità materiale di sottoscriverlo, mentre è chiaro che qualcuno quel documento ha fatto il possibile perché circolasse solo parzialmente, e anzi in modo mirato, distorcendone il significato. Purtroppo, qualcuno ha fatto credere che persone come Andrea Amata, Giuseppe Patrizi, Domenico Crescenzi e gli assenti nel comunicato fossero i sabotatori, pur essendo invece tra i veri e autentici fondatori, insieme ad altri, della Lega Salvini Premier nella provincia di Frosinone”.
“Tuttavia, nelle sedi preposte – hanno aggiunto Amata, Patrizi e Crescenzi – il divulgatore di infamanti accuse verrà chiamato a risponderne. Coloro che hanno aderito al comunicato di sostegno alla dirigenza del partito sono, allora, estranei alle premeditate distorsioni proposte da qualche autentico e genuino sabotatore dell’immagine della Lega Salvini Premier”.
“Abbiamo appreso fra i numerosi sottoscrittori che è stata richiesta un’adesione a un documento che non identificava formule accusatorie. Leopardi direbbe: ‘Non so se il riso o la pietà prevale’. Con dignitosa severità si dovrebbe comprimere l’esuberanza volgare di chi già una volta si autosospese per disinnescare provvedimenti disciplinari. Non è più lecito che certi atteggiamenti, che gettano fango sulla reputazione del partito che tanta fiducia sta suscitando nel popolo italiano, vengano tollerati. L’eccesso di legumi ha effetti lassativi – concludono – evitiamo che certe chiazze si propaghino. È una questione di buonsenso”.