La discarica di Nocione finisce sul tavolo del ministro Costa
Niki Dragonetti, segretario provinciale del movimento dello Scarpone in provincia di Frosinone, ha preso carta e penna e ha inviato un lettera al ministro dell’Ambiente Sergio Costa. “Alla luce del grande impegno da lei mostrato nei confronti della mia provincia e dei residenti nella Valle del Sacco- ha evidenziato – mi permetto di renderle noto, in qualità di responsabile del dicastero Ambiente, di un’incresciosa situazione che si è venuta a creare a Cassino.
La denuncia
“A pochi chilometri dal centro urbano – evidenzia Dragonetti – sorge la famigerata zona Nocione, oggetto di una delicata indagine della Procura e della Guardia di Finanza, che ha consentito di far emergere la presenza di rifiuti e scarti di provenienza ospedaliera, a venti metri di profondità. Al di sotto di terreni utilizzati per il pascolo e per l’agricoltura. Un’operazione necessaria per comprendere almeno in parte la natura dei rifiuti seppelliti”.
Troppi casi di tumore
“Ciò che è stato prelevato dopo lo scavo, a tutt’oggi ed a distanza di mesi, è ancora in bella mostra. Sotto il naso dei residenti e con insetti di sconosciuta provenienza che brulicano sotto teloni malmessi e lacerati. A 50 metri da questo sconcio sta morendo per un cancro ai polmoni il proprietario dell’abitazione costruita, senza esserne a conoscenza, sul tappeto di rifiuti interrati. Nella stessa zona nel corso degli anni sono morte 12 persone. La maggior parte stroncata dal Linfoma di Hodgkin. Per questo signor Ministro, le chiedo un immediato intervento. La stagione estiva è alle porte e quella situazione, visibile a tutti coloro che percorrono la superstrada Cassino-Sora, è inaccettabile”.


