Coppia accusata di rapina e furto: assolta dopo 6 anni
Erano stati accusati di rapina aggravata e furto ai danni della madre di lui, oggi 44 anni, di Arpino. La procura di Cassino aveva anche ipotizzato che dietro la morte della donna ci fosse la responsabilità del figlio e della convivente, di dieci anni più giovane, che le avrebbero somministrato ansiolitici per impossessarsi di denaro e preziosi.
Oggi, il Tribunale Penale Collegiale di Cassino, con il presidente Capurso, a latere Manuel e Fassari, ha assolto dal reato di rapina aggravata e furto D.V. del 1985 e G.C., classe 1975, all’epoca conviventi.
L’epilogo di una storia che risale a sei anni fa
I fatti risalgono al 2013, data in cui la madre di G.C. presentò una denuncia di furto di alcuni preziosi e di somme di denaro, ipotizzando una responsabilità della convivente del figlio.
La signora successivamente era deceduta e la Procura della Repubblica di Cassino aveva ipotizzato che fosse stato a causa dell’ingestione di ansiolitici, somministrati per impossessarsi di denaro e preziosi. Di qui l’accusa di rapina e di furto a carico dei due imputati, rispetto ai quali il pubblico ministero D’Orefice aveva richiesto la condanna a tre anni di reclusione per la rapina e a tre mesi per il furto.
Dopo l’arringa difensiva degli avvocati Ezio Tatangelo e Lucio Marziale è arrivata la sentenza assolutoria con la formula più ampia.