L’uomo di fiducia del giudice Falcone al liceo ‘Varrone’

Giuseppe Costanza, l’uomo di fiducia del giudice Giovanni Falcone e che era con lui e la moglie Francesca Morvillo nell’auto saltata in aria il 23 maggio 1992, giorno della strage di Capaci, sarà ospite a Cassino mercoledì 13 febbraio alle ore 10.30 presso il Liceo ‘M.T. Varrone’ per incontrare gli studenti della scuola promotrice di questo evento grazie alla sensibilità del corpo docente e della dirigente scolastica Filomena De Vincenzo che ha messo in campo un meritevole progetto scolastico dal titolo ‘Educazione alla Legalità’.

Costanza deve la sua vita al fatto che al momento dello scoppio della grande bomba di Capaci a guidare l’auto su cui viaggiavano era proprio il giudice Falcone. Nell’incontro racconterà la sua storia di ‘uomo semplice’, un uomo che non ama sentirsi definire eroe, che dopo aver superato e vinto la lotta per la sua vita si è trovato ad essere ‘in stato di abbandono’ per colpa della burocrazia.

Chi è Giuseppe Costanza

Questo incontro con Giuseppe Costanza, ideato dall’associazione ‘Carabiniere Marino Fardelli’ che da anni svolge attività di sensibilizzazione nelle scuole sui temi ‘legalità e memoria’, avrà il pregio di far comprendere alle giovani generazioni la figura di Giovanni Falcone e la sua lotta contro la mafia. È la storia di un uomo che è stato per tanti anni al suo fianco, silenziosamente e fedele e che per lui ha rischiato la vita e che oggi mantiene viva la memoria di quei tragici fatti.

Giuseppe Costanza è un vero ‘servitore dello Stato’, un uomo sopravvissuto a oltre cinquecento chili di tritolo, che ha scritto un libro per raccontare la sua personale tragedia, prima al fianco del suo giudice Falcone e poi, da solo, negli altri giorni terribili fino al ritorno alla ‘non normalità’.

 

giuseppe costanza il corriere della provincia
Giuseppe Costanza

 

Un uomo che ha dovuto sentirsi rimproverare perché si era salvato al posto del Giudice Falcone, un uomo che per anni è stato ignorato dallo Stato e che non veniva neanche invitato alle celebrazioni ufficiali, come se, essendo sopravvissuto, non avesse diritto agli stessi onori dei morti. Un uomo che a pochi mesi dall’attentato di Capaci, seppur convalescente non ha esitato a precipitarsi sul luogo dell’attentato a Borsellino, l’amico fraterno di Falcone. Vessato dalle istituzioni che aveva servito, isolato da personaggi popolari al di sopra di ogni sospetto, e strumentalizzato dai mezzi d’informazione, Costanza ha dovuto combattere a lungo anche con una macchina burocratica lenta e inefficiente.

Giuseppe Costanza percorre l’Italia con incontri all’interno delle scuole di ogni ordine e grado perché incontrare gli studenti significa non far dimenticare chi è morto per lo Stato e trasmette cosi alle giovani generazioni qualcosa che non hanno vissuto ma che possono riscoprire in questo modo in maniera diretta con un approccio didattico e partecipativo.

Redazione

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