Consorzio unico: terzo incontro con le associazioni di categoria
Continua l’iter amministrativo che porterà alla riunione dei cinque diversi consorzi territoriali attualmente esistenti nel Consorzio Unico del Lazio (art. 40 l.r. n.7 del 2018): ieri il terzo incontro in Regione, presso l’assessorato allo Sviluppo Economico. Dopo la prima riunione del 17 gennaio – dedicata al confronto con le sigle sindacali – e quella di venerdì scorso – cui hanno partecipato esponenti delle articolazioni regionali di Confcommercio, Confcooperative, Confimprese, Confartigianato Imprese, Legacoop Lazio e Agci – ieri l’assessore Gian Paolo Manzella e il commissario unico Francesco De Angelis, si sono confrontati con i rappresentanti di Unioncamere Lazio, Unindustria, Federlazio e Cna Lazio.
Manzella: strumento moderno di politica industriale
“Con questo incontro – ha commentato l’assessore Manzella – con le associazioni di impresa territoriali e Unioncamere Lazio finisce il primo ciclo di audizioni in vista della costruzione del Consorzio Unico. Ho riscontrato anche stavolta un clima molto positivo e devo dire che in tutte e tre le occasioni il confronto è stato molto utile. C’è la consapevolezza condivisa di dover dare vita, con il Consorzio regionale unico, a uno strumento moderno di politica industriale, in grado di dare competitività a tutto il Sistema Lazio, di interagire efficacemente con il mondo dell’Università e della ricerca e di affrontare le nuove grandi sfide poste dalla digitalizzazione e dall’internazionalizzazione”.
“Questa nuova realtà che sta per nascere – ha concluso Manzella – non sarà il risultato di un intervento calato dall’alto ma il frutto di un’azione condivisa con tutte le forze economiche dei territori, in modo che sia fin da subito funzionale con le reali esigenze del mondo produttivo laziale. Un bel lavoro da fare insieme, quindi, per dare alla regione uno strumento di grande utilità”.
De Angelis: più innovazione, meno burocrazia
Soddisfazione è stata espressa anche dal Commissario del Consorzio Unico, Francesco De Angelis, che ha definito la creazione del Consorzio unico “una sfida ardua e ambiziosa, che non dovrà essere la sommatoria dei cinque consorzi attualmente esistenti ma dovrà ampliare orizzonti e confini, diventando appetibile grazie anche alle sinergie con gli attori della ricerca, dell’innovazione e dello sviluppo locale, a cominciare da università e poli tecnologici e da segmenti produttivi di eccellenza come la nautica. Un consorzio per lo sviluppo economico – ha concluso De Angelis – anche in grado di snellire i tempi e la burocrazia, attirando nuovi investimenti e nuove imprese e al contempo mantenendo e qualificando le risorse umane attualmente presenti nelle sue articolazioni territoriali”.