FdI regola i conti con Pulciani: Massimo, Alfredo e i giochi di potere
Se c’è un fatto che stupisce nella politica immediatamente post-Covid a livello locale, non sono solo i tentennamenti di mezza provincia sul problema di dove piazzare questa benedetta stazione TAV, ma soprattutto l’improvvisa accelerazione di uno scontro che sembrava sopito all’interno dei Fratellini di Ruspandini.
Qualcuno, infatti, si è stancato della situazione condominiale con un Pulciani poco attivo e non completamente affidabile. Soprattutto chi è entrato in sordina, e come suo solito tesse in silenzio trame per prendere il controllo totale del partito. Niente più condominio in quest’ottica, quindi, ma una bella e spaziosa villa bifamiliare, dove a gestire iscritti, politica e candidature saranno in due.
E se uno è ovviamente il senatore in carica, chi sta acquistando pacchetti grossi di azione e territori liberi non può essere che il ‘Tessitore Eterno’, che dai tempi del PSI detta i tempi della politica ciociara. Già, perché se qualcuno si illudeva sulla tranquilla vita da pensionato di Alfredo Pallone dovrà ricredersi.
L’ex eurodeputato, come il suo omologo De Angelis, non è il tipo da fare politica ‘per sola passione’ e nemmeno, da bravo berlusconiano, per favorire un ipotetico successore al comando: lui gioca da solo e per sé. Al massimo può condividere con Massimo (Ruspandini) una tattica momentanea per liberarsi di potenziali avversari come Iannarilli, Savo e Foglietta.
Abituato a navigare fra le correnti, non ha bisogno di sceglierne una: Pallone ha solo bisogno di governare la barca. Ecco quindi chi potrebbe esserci dietro strane manovre che sembrano condurre alla sostituzione di Paolo Pulciani alla guida della Federazione di FdI.
Ma poiché Gatto e Volpe hanno imparato da Pallone e Ruspandini la scaltrezza, è chiaro che il sostituto ideale non deve essere direttamente riconducibile né all’uno, né all’altro. Perché le impronte digitali non si lasciano mai e perché è bene avere qualcuno di sacrificabile pronto.
Profili di questo tipo ne abbiamo? Certamente, ed è un profilo idealissimo, perché non è amico in senso stretto di nessuno dei due: ha esperienza amministrativa e politica di peso, può essere scaricato in ogni momento senza rimpianti, infine è del Sud, il che toglierebbe al partito quel connotato di Nord-centrismo che comincia a stare sulle scatole a molti da Ceprano in giù.
Dunque, gli indizi e le voci (attendibilissime) portano all’unica figura che incarna anche l’aspetto di un (finto) super partes, ed è Antonio Abbate. L’ex sindaco di Roccasecca (ed ex tante altre cose) ormai sotto il profilo elettorale è un pericolo solo per l’amministratore del suo condominio, quindi è la figura perfetta: amabile, conoscitore degli ambienti che contano, ben felice di rientrare nel ‘giro grande’ e soprattutto è sudista.
Una cosa è certa: Abbate da tempo si muove ben sotto la linea di galleggiamento in maniera sovra-attiva, e non lo fa neanche lui ‘per passione’ ma perché qualcuno gli ha detto di farlo. Candidato in cielo, in terra e in ogni luogo, non vede l’ora di coronare una lunga carriera con una carica partitica prestigiosa. La domanda è: lo sa che sarà libero di fare tutto, ma proprio tutto quello che Alfredo e Massimo vogliono?


