Natalia: territorio già inquinato, no ai rifiuti romani. La Saf voti contro
L’arrivo dei rifiuti da Roma sembra ormai imminente in Provincia di Frosinone ed ha scatenato le reazioni contrarie dei sindaci ciociari. Il sindaco di Anagni Daniele Natalia, in prima fila per la battaglia in difesa dell’ambiente nel territorio, invita i colleghi a prendere una posizione netta sul tema.
L’intervento
«Ricordo che già nel 2017 si paventò l’ipotesi di fare della Ciociaria la discarica di Roma. Ogni anno questo problema si ripresenta, sempre uguale e sempre minaccioso, vista l’incapacità dell’amministrazione Raggi di gestire autonomamente il problema dei rifiuti. Ma questa problematica non si risolve caricando sulle spalle della Ciociaria, terra già martoriata dall’inquinamento e da un tasso d’incidenza tumorale tra i più alti d’Italia, tonnellate di rifiuti romani. Posto che la competenza in materia resta alla Regione, poiché la questione rientra tra i poteri sostitutivi della Pisana, la palla passa ora a noi sindaci della Provincia di Frosinone».
L’affondo
Su quale sia la linea politica da seguire Natalia è netto: «La Ciociaria vuole rivendicare l’obbligo del rispetto del ciclo chiuso – si smaltisce ciò che si consuma nel proprio territorio – e soprattutto il diritto alla salute dei cittadini. Roma ha risorse sufficienti per gestire la crisi portando i rifiuti anche all’estero se necessario, il problema è l’incapacità politica della giunta Raggi e la assoluta libertà di azione che i maggiorenti romani e regionali hanno nel nostro territorio”.
L’appello
“Purtroppo non è mistero che la politica ambientale è condizionata dalla forza di potentati trasversali guidati dalla lobby dei rifiuti e capaci di incidere sui territori. Ma noi, che teniamo la barra a dritta, invitiamo tutti i sindaci a votare compatti in sede SAF il rifiuto all’arrivo dei rifiuti romani e questo si che sarebbe un atto d’impegno nei confronti dei propri cittadini e per la difesa del territorio. Anagni è contro i rifiuti di Roma e non vuole che la Provincia di Frosinone diventi la pattumiera di una Capitale ingestibile».
