Frosinone, Meloni: con Pd e Cinque Stelle arriverà solo l’aumento delle tasse

“Con Pd e M5s al governo arriverà l’aumento della tassazione degli immobili, non lo diciamo noi, ma c’è scritto nei documenti ufficiali del governo. Si materializzerà, non adesso, perché probabilmente cercheranno di scaricare questo aumento della tassazione sul prossimo governo, ma la revisione delle stime catastali vuol dire aumentare la tassazione sugli immobili e di conseguenza rivedere al rialzo anche i parametri Isee”. Lo ha detto la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, durante il comizio a Frosinone a sostegno del candidato sindaco del centrodestra, Riccardo Mastrangeli, per il quale ha chiesto un grande grande sostegno. Ad accoglierla, oltre al senatore Massimo Ruspandini e al portavoce cittadino Fabio Tagliaferri, tutto lo stato maggiore del partito. “Dove c’era uno stadio vecchio – ha esordito – l’amministrazione Comunale di centrodestra ha realizzato un parco a disposizione della città. Ma a Frosinone – ha aggiunto – è stato costruito anche il terzo stadio più grande del Lazio. Opere vere – ha fatto notare – non quelle che vengono inaugurate dalla sinistra e non realizzate”. Riferendosi alla querelle dei giorni sulla stazione della Tav.
Poi è passata ad affrontare le questioni di carattere nazionale. “Ci vuole un governo che abbia voglia di difendere gli interessi italiani. Se Mario Draghi – ha chiosato – recupera l’autorevolezza, la spolvera e la porta in Europa per porre un paio di questioni ci aiuta, perché al momento non abbiamo visto grandi cambi di passo. Non si capice perché il governo non faccia come Spagna o il Portogallo, che hanno prorogato le concessioni balneari. Imporre a noi di mettere all’asta gli stabilimenti è incostituzionale” . La Costituzione italiana dice, all’articolo 11, che l’Italia cede la propria sovranità in condizione di parità con gli altri Stati”. Nel mirino della meloni anche i Cinque Stelle. “Giuseppe Conte sulla guerra mi sta facendo impazzire. La nostra posizione contro l’escalation militare fa paura a molti. Ma l’escalation militare, in realtà, la sta facendo Di Maio, Se non Conte non è d’accordo – ha concluso – ritiri il ministro degli Esteri e passi all’opposizione, assumendosi le responsabilità delle scelte, come abbiamo sempre fatto noi”.

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