Emergenza rifiuti, FdI: Pd e Saf responsabili del fallimento
“Zingaretti tratta le province del Lazio come pattumiere. Il fallimento della gestione del ciclo dei rifiuti è addebitale interamente agli uomini del PD che oltre ad occupare i ruoli di governo di questo fondamentale processo, vanta tutto il management delle aziende pubbliche di smaltimento”. Sale il tono dello scontro politico in provincia di Frosinone dopo il blocco della raccolta dei rifiuti indifferenziati decretato dalla Saf, a causa della presenza di zinco nello stabilmento di Colfelice.
Ad affondare il dito nella piaga è stato il senatore di Fdi Massimo Ruspandini. Ma non solo lui. L’attacco frontale ai vertici della società, di Zingaretti e del Pd, è avvenuto nel corso di una conferenza stampa. Presenti i consiglieri provinciali Daniele Maura e Stefania Furtivo, il vicecoordinatore regionale Antonio Abbate e i sindaci di Ceccano, Patrica e Torre Cajetani.
Gli interventi
“Una Regione che scarica sulle province e in particolare sulla Valle del Sacco non è la regione di tutti”. Ha evidenziato il parlamentare del movimento di Giorgia Meloni. “Prima ci usa e usa i nostri territori per coprire le incapacità della sua gestione, ora addirittura decide di interrompere il servizio di raccolta di rifiuti indifferenziati scaricandolo direttamente sui comuni! Fratelli d’Italia continuerà la sua battaglia per l’ambiente e per una corretta gestione del ciclo dei rifiuti contro chi ha solo speculato e inquinato le nostre province”. Critiche pure a Mauro Buschini, reo, a suo avviso, di organizzare un inutile ‘Festival dell’Ambiente’. “Il consigliere regionale – ha chiosato il senatore – invece di occuparsi del problema, continua ad investire i soldi dei contribuenti in una sorta di sagra dell’ambiente che non risolve di certo il problema”.
Nel mirino persino la Lega. “Il centrodestra, per essere vincente deve dimostrare di essere unito su temi fondamentali. Non si può da una parte criticare quello che sta avvenendo sulla questione rifiuti, e poi – ha concluso – essere presenti nel management della Saf”.
Poi è stata la volta di Stefania Furtivo, la quale ha posto l’accento «sulla situazione di pericolosità che si sta creando in provincia di Frosinone, per via del fatto che gli amministratori locali sono stati lasciati da soli a fronteggiare l’emergenza e a giustificarsi con i cittadini per colpe di altri». Daniele Maura, invece, oltre a sollecitare le dimissioni dei vertici Saf, ha affermato che, stando ai dati in suo possesso “Il problema che ha provocato il blocco non va ricercato solamente nella presenza di zinco, ma anche in altri parametri non in linea nella lavorazione dei rifiuti”.
Pesanti accuse pure da Roberto Caligiore, il quale ha affermato “la situazione non ci meraviglia perché la gestione dei rifiuti in Ciociaria è avvenuta sempre in maniera errata”. Ricordando poi “che ogni qualvolta c’è stata l’assemblea dei sindaci, nelle riunioni per la Saf, Fratelli d’Italia ha sempre votato per il no al conferimento dei rifiuti di Roma. Sapevamo – ha fatto notare – che tutto ciò avrebbero provocato l’esaurimento della nostra discarica ma anche il trasferimento di sostanze inquinanti. Tali operazioni sono servite a risanare le casse della Saf per via di una politica scriteriata adottata dal Pd. Assurdo – ha concluso – fare la raccolta differenziata e subire un aumento di costi per trasferire l’immondizia in altri luoghi”. Infine Lucio Fiordalisio. <Siamo sorpresi e allibiti per quello che sta accadendo. In primis – ha detto il sindaco di Patrica – per l’atteggiamento della Saf che, nel comunicare all’improvviso il blocco, ha costretto tutti i Comuni a sospendere il servizio. Tutto ciò senza dare previsioni di risoluzioni. Pazzesco pure che la Regione abbia inviato una semplice lettera, invitando le amministrazioni locali a risolvere la situazione in maniera autonoma. Assurdo che i nostri rappresentati regionali non stiano intervenendo su tale problematica. Ora, oltre alla difficoltà nel reperire impianti, dovremo far fronte a un sostanzioso aumento dei costi”.
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