La Strafrosinone soffia su 37 candeline: al via la nuova edizione

37 candeline per la Strafrosinone. La classica corsa su strada che resta l’unica competizione di questo livello e tra le poche attività di rilievo nel panorama frusinate, Domenica 10 ottobre 2021, alle ore 9.30, prenderà il via. Lo start, da un paio di edizioni, ha traslocato. Dal campo Bruno Zauli arrivo e partenza sono stati spostati al Matusa.

Luciano Renna

Animatore e vero artefice di ogni edizione Roberto Ceccarelli che dal 2005 ha pensato bene di intitolare la classica corsa podistica cittadina quale Memorial Luciano Renna per poi aggiungere il Trofeo Maria Teresa Collalti, assessore della città di Frosinone prematuramente scomparsa da qualche anno. Renna, per i più giovani e per quanti non hanno avuto il privilegio, come noi, di conoscerlo, è stato, anzi per noi, lo è ancora, un giornalista con la G maiuscola ed un Prof. di ginnastica, come si diceva una volta per oltre 40 anni. Inimitabile. Luciano inventò la definizione Matusa per il campo sportivo che prima di essere Parco ha visto le gesta della squadra di calcio sino alla prima serie A.

Negli anni ’70 proprio Renna, che era amico del Cavalier Benito Stirpe, papà di Maurizio,attuale Presidente del Frosinone Calcio, definì il campo un …Matusa. Appunto. Ma Renna è stato direttore de Il Messagero di Frosinone e di Telefrosinone, per tantissimi anni collaborando con molte testate tra le quali Il Tempo di Frosinone, il Giorno di Milano, Il Gazzettino del Sud, della Rai Tre Lazio, regalando articoli che anche oggi nelle biblioteche se fossero aperte le raccolte della stampa di quel tempo, sarebbero non solo attuali ma certamente pubblicabili di nuovo. Unire la corsa di Frosinone, che quest’anno a causa della Pandemia da 13 km è scesa a 10 e da oltre 670 partecipanti non potrà superare la soglia dei 300, a Luciano Renna è stata una intuizione azzeccata dell’infaticabile Roberto Ceccarelli.

A noi piace ricordare Luciano per la disponibilità, la passione, la pacatezza , lo stile e l’amore per una professione che resta tra le più complicate e difficili. A noi spetta sottolineare che le sue presenze a conferenze, incontri, dibattiti ed incontri sportivi non erano ma banali. Raccontava in poche asciutte righe, ciò che accadeva facendo percepire quasi di essere stati presenti. Scrivere è stata la sua passione così come insegnare a diverse generazioni non solo l’educazione fisica ma anche a come comportarsi, a fare squadra e ottenere risultati prestigiosi. Ad affermati professionisti frusinati di oggi per entrare in palestra senza allacciare le scarpe ed impiegando troppo tempo, con il sorriso sul volto, li ha rispediti con nota di rito sotto la doccia….. Era per l’ordine e la disciplina sempre . Amava anche lo sport così come la propria famiglia , i suoi tre figli, Piergiorgio, Alessandro ed Andrea e la gentile consorte Fiorella, diventando poi pazzo per le nipoti.

Luciano è stato un Personaggio che ancora oggi non solo noi ricordiamo, ma intere generazioni della città e non solo perché in Ciociaria, altro suo amore, era un riferimento. Un osservatore arguto, attento. Forse oggi mancano le sue stilettate, le sue analisi di un contesto che ieri come ora a volte diventa sgrammaticato. Anche quando sottolineava le storture vuoi in città, negli Enti o nella politica, nelle associazioni oltre ovviamente nello sport e non solo il calcio, lo faceva in un modo impeccabile e sempre apprezzato anche da quanti metteva nel mirino di una penna prima, e poi di una tastiera, che sapeva essere una piuma o una spada ma che non ha mai fatto a male a nessuno perché sapeva dare indicazioni e suggerimenti che quando venivano intrapresi portavano sempre a risultati positivi. Era sempre dalla parte dei più deboli e non faceva sconti a chi poteva sembrare tra i più forti. Oggi se ne sente la mancanza , di più anche perché viviamo un modo della comunicazione che è aiutato ma forse più stressato dalle tecnologie. A volte molto, troppo, freddo, dove il contatto umano è passato quasi in secondo piano come la volontà di trovare la notizia, verificarla, analizzarla e poi proporla, come la ricerca dello scoop come si diceva un tempo, che sembra non interessi più a nessuno e che invece rappresenta oltre lo stile, un modo di fare la professione che Luciano Renna aveva, dentro di sé.

REDAZIONE LaProvinciaQuotidiano.it

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