Tavola rotonda di Coldiretti per lo stop alle pratiche commerciali sleali

Stop di Coldiretti Latina alle pratiche commerciali sleali, che oggi a Sperlonga alle 18,30 presso l’Auditorio Comunale, ha organizzato una tavola rotonda per affrontare il tema e analizzare le proposte avanzate dalla federazione, alla luce delle novità introdotte dalla Legge di Delegazione europea approvata dal Senato. Nella stessa giornata sono state allestite anche le fattorie didattiche e il mercato di Campagna Amica in piazza Europa.

Carlo Picchi


Importanti le novità introdotte dal nuovo impianto normativo, fortemente sollecitato da Coldiretti, come lo stop alle aste al doppio ribasso, che strangolano gli agricoltori con i prezzi al di sotto dei costi di produzione e alle offerte che ingannano i consumatori e sfruttano il lavoro dei produttori.

Un tema affrontato insieme ai vertici di Coldiretti con il presidente della federazione del Lazio, David Granieri e provinciale, Denis Carnello, oltre al direttore di Coldiretti Latina, Carlo Picchi e presidente della Fondazione Biocampus, alla presenza del sindaco di Sperlonga, Armando Cusani, all’europarlamentare Salvatore De Meo, al senatore Claudio Fazzone, al presidente della Camera di Commercio di Latina-Frosinone, Giovanni Acampora e al direttore di Confesercenti Lazio, Cosimo Peduto.

“Proseguono i nostri incontri sul territorio regionale per affrontare un tema particolarmente importante come quello delle pratiche commerciali sleali – dice il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – sul quale ci siamo sempre battuti, ottenendo dei risultati importanti, come le novità introdotte nella Legge di Delegazione europea, approvata dal Senato. Un’azione che possiamo definire coraggiosa. Sono state accolte le nostre proposte volte a tutelare gli agricoltori e le aziende da quelle azioni scorrette che vanno a penalizzarli fortemente, come aste a doppio ribasso o le offerte promozionali sottocosto, a cui aderisce una parte della Gdo, che si ripercuotono inevitabilmente sul mondo agricolo, abbassando il prezzo che gli viene riconosciuto”.

Coldiretti da anni lavora per sanare una vera e propria ingiustizia. Basti pensare che per ogni euro di spesa per l’acquisto di alimenti, infatti, meno di 15 centesimi vanno a remunerare il prodotto agricolo. Un valore che si abbassa ulteriormente quando si tratta di prodotti trasformati, che vanno dal pane ai salumi fino ai formaggi, stando ad un’analisi dei dati Ismea.

Denis Carnello

“Le pratiche commerciali sleali mettono a rischio il futuro delle nostre aziende – spiega il presidente di Coldiretti Latina, Denis Carnello – che devono essere tutelate ora più che mai, a causa della crisi economica determinata dalla pandemia. La chiusura del canale Horeca è stato uno degli elementi che ha inciso fortemente sulla filiera agroalimentare, bloccando di fatto il 30% del mercato. In questo contesto la difesa della biodiversità è strategica, perché ci distingue e ci rende unici, come i nostri prodotti Made in Italy. L’agricoltura è fondamentale per il nostro Paese e dobbiamo investire in questo settore. La legge interviene anche sui ritardi dei pagamenti per i prodotti invenduti e contro le speculazioni che peggiorano gli squilibri di filiera”.

Numerose le proposte di Coldiretti volte a rafforzare la tutela degli interessi economici e contrattuali degli imprenditori agricoli nei rapporti con gli altri soggetti della filiera agroalimentare, come la necessità di estendere la disciplina in materia di pratiche commerciali sleali a tutti i fornitori della filiera agroalimentare a prescindere dal requisito del fatturato.
“Tra le pratiche commerciali che Coldiretti ritiene debbano essere vietate – conclude Carnello – figurano quelle relative a condizioni contrattuali eccessivamente gravose per il fornitore, come la vendita a prezzi palesemente al di sotto dei costi di produzione o l’assenza di uno o più degli elementi essenziali dei contratti di cessione di prodotti agricoli e alimentari. A queste si aggiunge la vendita dei prodotti agricoli e alimentari attraverso il ricorso a gare e aste elettroniche a doppio ribasso, il pagamento tardivo per i prodotti agricoli e alimentari, con distinguo tra prodotti deperibili e non o la cancellazione degli ordini con un preavviso inferiore a 30 giorni, ma anche la richiesta al fornitore di pagamenti non connessi alla vendita o l’obbligo imposto al fornitore di pagare per il deterioramento o la perdita dei beni nei locali dell’acquirente”.

REDAZIONE LaProvinciaQuotidiano.it

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