Antonio Pompeo alza il ‘Volume’. Per una musica diversa

Il viso un po’ tirato per una notizia che non avrebbe voluto ricevere: l’improvvisa scomparsa del presidente della Pro Loco di Ferentino, Luigi Sonni. Lo ha definito un maestro, una guida. Lui, da parte sua, lo avrebbe apprezzato anche oggi, come ha dimostrato di fare in tanti anni durante i quali hanno lavorato insieme “per far crescere Ferentino”.

Sobrietà e compostezza sono le stesse che da sempre lo caratterizzano. Come uomo delle istituzioni, come amministratore e come uomo politico. Ai piedi le Nike perché bisogna muoversi. E bene. Lo sta facendo con due ruoli impegnativi, entrambi bissati per merito, con consensi perfino trasversali. Ed è proprio questo alla base del suo progetto. Quello di oggi è un nuovo esperimento persino per lui, che raccoglie l’invito di tanti, tra amministratori, cittadini, rappresentanti del mondo dell’associazionismo e del volontariato: un posto dove fare fatti senza le etichette.

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Antonio Pompeo durante la presentazione di ‘Volume’

Due volte presidente della Provincia di Frosinone. Due volte sindaco di Ferentino. Presidente dell’Unione delle Province del Lazio. Membro dell’Upi nazionale. Eppure lui, Antonio Pompeo, si sente prima di tutto un cittadino orgoglioso di questa provincia. Provincia che ha bisogno di uno scatto in più e che ora ha la possibilità di farlo. Con il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza – tradotto in cifre si legge 220 miliardi di euro per il Paese – ma anche con un luogo in cui donne e uomini del territorio vogliono contribuire allo sviluppo e alla crescita. Da qui la decisione: è ora di tirare fuori dal cassetto un progetto a cui pensava da un po’. Una ‘casa senza muri’ l’ha definita, quella in cui ci sono stanze per tutti. Trasparenti e comunicanti. ‘Incubatore’, ‘contenitore’ sono gli altri termini che ha usato stamattina, in una conferenza stampa smart e semisocial, con i giornalisti davanti e il popolo del web dietro a un cellulare o al pc.

La regola vincente resta la stessa: tante idee che fanno sintesi

In poco meno di venti minuti ha spiegato ‘Volume’: “Nulla di già costituito, preconfezionato o calato dall’alto: è un contenitore che dobbiamo e vogliamo riempire insieme, con tutti coloro che da qualche tempo mi sollecitano un nuovo modo di contribuire alla crescita di questo territorio, ricco di potenzialità e di risorse che vanno soltanto sostenute e valorizzate. Fare ‘Volume’ significa partecipare, condividere, mettere a frutto esperienze e capacità diverse, tutte ugualmente finalizzate all’esclusivo interesse generale e, ora, in un momento delicatissimo per la ripartenza dopo la pandemia. Una ‘casa’ senza muri, un luogo in cui tutti possono esprimersi liberamente sapendo che per centrare l’obiettivo l’unica strategia vincente resta sempre quella: la sintesi. Perché è nell’unione delle singole forze, di idee, di proposte, di valori condivisi che possiamo e dobbiamo contare per incidere concretamente sul percorso di sviluppo dei nostri comuni e delle nostre città”.

antonio pompeo volume
Un momento della conferenza stampa di questa mattina

Lo spirito di ‘Volume’ è chiaro, i decibel si sentono e neanche troppo lontano. Gli chiediamo – la domanda è più che lecita – se sia un ‘contenitore elettorale’ in vista della partita regionale in cui, non è un segreto, potrebbe voler giocare da titolare. La risposta è lucidamente democristiana: non lo è nelle intenzioni. Ma Antonio Pompeo è un politico e conosce bene tempi, meccanismi e schemi di gioco. Non è un uomo che punta alla poltrona, preferisce l’asfalto della città, i tavoli in cui rappresentare il territorio, le cabine di regia dove partecipare alle decisioni che contano: lo appassiona di più avere la possibilità, e il ruolo, di dimostrare che con la palestra da amministratore locale ha messo i muscoli per le gare più impegnative.

Le Regionali, il Pd e il senso di Pompeo per la politica

Lo incalziamo per sapere se è un’altra corrente del Partito Democratico, se andrà ad alimentare quella che sulla stampa, e non solo, è ormai nota come la sfida tra Antonio e Francesco (De Angelis). La risposta sa ancora di quel politically correct che lo contraddistingue: non lo è. A lui piace che la gente possa esprimere il proprio parere, perché se si ha qualcosa da dire, qualcosa che possa servire a fare cose buone per tutti, allora va detto. A chiare note.

Vogliamo vedere quanto alza ancora il ‘VOLUME’ e gli domandiamo cosa questa nuova associazione voglia e possa fare sul delicato tema dell’ambiente. “Ovvio che sia un tema fondamentale – dice – soprattutto adesso che abbiamo la possibilità di incidere in maniera determinante grazie alle risorse del Pnrr, al ministero della Transizione Ecologica, alle nuove politiche ambientali sullo sviluppo ecosostenibile. Sarà al centro del dibattito e delle proposte e io metterò in campo tutta la mia esperienza da amministratore locale, presidente di Provincia e di Upi Lazio affinché i contributi e le progettualità si trasformino in azioni concrete”.

E poi la domanda ‘regina’. Quella che non poteva non aspettarsi. Quella che anche un bambino avrebbe avuto la curiosità di fargli, trovandosi lui davanti e dietro il roll up con la scritta ‘Volume – Diamo voce ai territori’.

Domanda: ‘”Volume è perché il Pd non parla più la sua lingua o perché lei non parla più la lingua del Pd?”

Risposta: Volume non è perché. Volume è per chi. Per chi non si riconosce nel Pd così come in altri partiti, movimenti, aggregazioni politiche di qualsiasi sorta. Volume è per chi il rumore lo vuole fare con i fatti. E da oggi io spero se ne faccia proprio tanto…”.

Pompeo ha lanciato ‘Volume’. E il rumore si sente già.

Gianluca Trento

Giornalista dei quotidiani online "LaProvinciaQuotidiano.it" e "TuNews24.it" e del settimanale cartaceo "Tu News". In passato è stato anche Direttore Editoriale de "La Provincia", Direttore Responsabile del quotidiano "Ciociaria Oggi", Condirettore de "Il quotidiano della Ciociaria", giornalista di "Paese Sera", del settimanale "L’Inchiesta" e del quotidiano online "Il Corriere della Provincia".

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