Valle del Sacco, Buschini: risanamento è la priorità

“Il problema della Valle del Sacco per noi è una corsa contro il tempo, ma stiamo mettendo in campo interventi che saranno risolutivi. È l’impegno della Regione Lazio da qui ai prossimi anni. Le risorse ci sono, si sta arrivando ai progetti, alle caratterizzazioni. Bisogna accelerare, fare presto, ma oggi possiamo dire di aver imboccato la strada giusta: finalmente dopo tanti anni si sta affrontando con serietà il problema Valle del Sacco per risolverlo al più presto possibile”.

È quanto ha affermato il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mauro Buschini, nel corso dell’incontro ‘Aria acqua e terra: come cambia la Valle del Sacco’ che si è tenuto questa mattina in modalità on line.

L’inizio operativo della bonifica della Valle del Sacco – ha continuato Buschini – è uno dei temi più importanti di queste ultime settimane. Così come lo è l’avvio della rimozione e bonifica della discarica di Via Le Lame, uno dei siti simbolo in negativo della Valle del Sacco. Comprendo che sia passato tanto tempo da quando la questione è esplosa in tutta la sua drammaticità così come comprendo quanta sia alta l’aspettativa delle comunità locali. Oggi possiamo finalmente parlare di un vero e proprio punto di svolta”.

Valeriani: accordo di programma passo avanti

Sulla stessa linea l’assessore regione ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani, che nel corso del suo intervento ha voluto ricordare “l’importanza dell’accordo di programma del 2019 tra il ministro Costa e la giunta Zingaretti che ha rappresentato un gigantesco passo in avanti perché individua la Regione come unico ente attuatore degli interventi”.

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L’assessore regionale Massimiliano Valeriani

“Da marzo 2019 – ha spiegato Valeriani – abbiamo impegnato parte consistente di quei 52 milioni di euro indicati come necessari, quasi 17 milioni, per gli interventi di bonifica e di messa in sicurezza della Valle del Sacco”.

Il direttore generale di Arpa Lazio, Marco Lupo ha sottolineato come il monitoraggio dell’aria da parte dell’Agenzia regionale sia costante e capillare: “Abbiamo redatto un aggiornamento del piano di risanamento della qualità dell’aria approvato dalla Giunta lo scorso agosto che io ritengo importantissimo. Abbiamo elaborato uno studio specifico insieme al Cnr relativamente alla parte microclimatica, che nella Valle del Sacco ha un ruolo fondamentale perché c’è una bassissima diluizione dovuta alla conformazione orografica della Valle”.

“Allo stato attuale abbiamo affiancato uno scenario di piano che prevede che entro il 2025 si rientri nei limiti normativi, attraverso la realizzazione di una serie di misure composte di 42 azioni: 16 che riguardano il settore dei trasporti, 13 la combustione civile, quattro l’industria, sei l’agricoltura e la zootecnia, tre le emissioni diffuse. Per la Valle del Sacco assumono una valenza particolarissima le misure che riguardano le biomasse, con incentivi per la sostituzione per impianti domestici, oltre a misure sul trasporto pubblico locale e al rinnovo delle auto private”.

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Una veduta panoramica della Valle del Sacco

Per quanto riguarda invece la matrice acqua, ha sottolineato Lupo, “nella Valle del Sacco abbiamo undici stazioni di monitoraggio fisse per la definizione dello stato ecologico e chimico delle acque. Nel solo anno 2020 abbiamo effettuato oltre 74 campionamenti e abbiamo analizzato 7.800 parametri, dati che evidenziano la mole di lavoro svolta”.

Sui progetti in campo, è intervenuta Flaminia Tosini, direttore regionale Politiche ambientali e ciclo dei rifiuti: “Rispetto agli interventi previsti, ne abbiamo già appaltati due: quello di caratterizzazione dei rifiuti presenti nel sito di Paliano e di Europress a Ceprano. Sono già pronte e stanno per partire le gare per interventi analoghi su altri siti a Ceprano e Ferentino”.

Per quanto riguarda nello specifico la discarica Le Lame, Flaminia Tosini ha affermato: “Stiamo consegnando il piano di caratterizzazione aggiornato, dopo di che si partirà con gli interventi. È evidente che gli oltre 10 milioni stanziati per la bonifica sembrano simbolici e non risolutivi, ma questo non significa che non abbiamo fondi a disposizione, esistono le somme da poter integrare. Consegneremo il piano a fino dicembre al Ministero che poi convocherà la Conferenza dei servizi per l’approvazione. La conferenza si svolgerà probabilmente tra marzo e aprile, quindi immagino che in estate/settembre si inizierà a operare sul campo. Logicamente dipenderà dalla Conferenza che è essa stessa un elemento di approfondimento e di conoscenza. È un lavoro work in progress ma probabilmente a questo livello di definizione non si era mai arrivati”.

Redazione

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