Scoperta la fabbrica dell’hashish: sequestrati 60 chili in un casale tra Anagni e Sgurgola

Per compattare la droga utilizzavano una pressa e, in un casolare ai confini tra Anagni e Sgurgola, avevano allestito una vera e propria fabbrica per lavorare la droga.

A scoprirli sono stati, ieri mattina, i carabinieri della Compagnia di Anagni, quando sono approdati in un casale in località Villa Magna. Il blitz è scattato quando i militari della stazione dei carabinieri di Sgurgola, durante i servizi di controllo del territorio espletati quotidianamente per garantire sicurezza, hanno notato due uomini, scaricare da un’autovettura diverse valige e borse che venivano custodite poi all’interno del casale.

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La pressa utilizzata per compattare l’hashish

Il blitz dei carabinieri

Immediatamente, per mezzo della Centrale Operativa del Comando Compagnia di Anagni, sono state fatte convergere altre unità provenienti da Morolo, nonché la Radiomobile e il Nucleo operativo della città dei Papi.

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La macchina con la quale impastavano la droga

All’interno del casolare, durante le operazioni sono stati identificati sette giovani tutti ventenni con a carico precedenti specifici, intenti chi a confezionare singole dosi di hashish, chi a sminuzzare lo stupefacente, chi a pressarlo riducendolo in dosi da vendere clandestinamente su base industriale.

Il gruppo utilizzava una macchina pressatrice di grosse dimensioni con funzionamento a pompa idraulica, come quelle che da tempo si stanno diffondendo tra gli spacciatori di droga.

Il maxi-sequestro

Sono stati sequestrati circa 60 chili di hashish suddivisi in 481 panetti e 50 grammi di cocaina, un gruppo elettrogeno che asserviva la pressa ed un’impastatrice utilizzata per frantumare lo stupefacente.

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Le etichette usate per confezionare la droga

I militari hanno rinvenuto un consistente quantitativo di etichette con la scritta ‘KINGS OG’ e ‘Chocolate Haze‘ verosimilmente utilizzate per marchiare ogni panetto. Due giovani sono residenti a Colleferro, gli altri nell’hinterland di Roma. La droga che era insieme a bilancini di precisione e a materiale termoplastico utilizzato per il confezionamento sottovuoto, qualora immessa sul mercato, avrebbe fruttato oltre 600mila euro.

Anche il casolare, di proprietà di un anziano del posto, estraneo ai fatti, nonché tre autovetture di grossa cilindrata utilizzate dai giovani per raggiungere la raffineria sono stati posti sotto sequestro a disposizione della Procura di Frosinone.

Redazione

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