Pd, un congresso ‘unitario’ e il vulnus Paliano
Quello che andrà in scena non sarà un vero congresso: ne ha imitato le liturgie preliminari ma non l’atto finale. La conta sul segretario stavolta non ci sarà. Tutto è stato deciso prima. A tavolino.
La tregua armata
Le aree che fanno riferimento a Francesco De Angelis e Antonio Pompeo alla fine hanno trovato la quadra. Si tratta, però, di una sorta di tregua armata semplicemente per uscire dall’impasse.
Non serviranno, quindi, le urne o le alzate di mano per decidere chi dovrà essere la guida incaricata di compattare uomini e idee: l’incoronazione di Luca Fantini avverrà in maniera unitaria. Il nuovo leader non avrà avversari a turbargli il sonno per possibili sgambetti dell’ultima ora.
Una questione da chiarire
Non tutti, comunque, a prescindere dalle dichiarazioni di facciata, si dicono soddisfatti di come sia stata decisa la ripartizione delle leve di comando. E allora, perché il futuro del Pd non sia solo fuffa, c’è bisogno di chiarezza.
Last but not least, sotto la lente dovrebbe finire Paliano. Lì, infatti, nonostante la presenza del segretario uscente Domenico Alfieri, il congresso cittadino non si è nemmeno celebrato. Perché?
Sguardo al futuro
Il 31, quindi, o si avvierà un grande processo di ricomposizione che azzeri le rendite di posizione di tutti, oppure quella che andrà in scena sarà una farsa. Ma vogliono provare a credere che questa volta non sarà così. Che la guida di Fantini sarà tanto forte, quanto autorevole, in grado di palacare le anime inquiete del Partito Diviso.
Giornalista dei quotidiani online “LaProvinciaQuotidiano.it” e “TuNews24.it” e del settimanale cartaceo “Tu News”. In passato è stato anche Direttore Editoriale de “La Provincia”, Direttore Responsabile del quotidiano “Ciociaria Oggi”, Condirettore de “Il quotidiano della Ciociaria”, giornalista di “Paese Sera”, del settimanale “L’Inchiesta” e del quotidiano online “Il Corriere della Provincia”.