Porto di Gaeta, Papa e Cenci (Unindustria): viabilità e logistica come volano di sviluppo

Potenziamento infrastrutturale del porto di Gaeta come volano per il territorio: questo il tema di un meeting online promosso da Unindustria sulle prospettive dello scalo laziale. Un dibattito-focus in videoconferenza su scenari e potenzialità per lo sviluppo dei traffici portuali nell’area sud del Lazio, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il presidente di Unindustria Cassino Davide Papa (nella foto) e il presidente di Unindustria Civitavecchia Stefano Cenci. Nel corso dell’incontro, si è discusso dell’importanza che oggi il porto di Gaeta riveste a seguito dei cospicui investimenti pubblici degli ultimi anni.

L’analisi di Papa

“Il porto di Gaeta è un’infrastruttura che, per posizionamento geografico, ha tutti i presupposti per diventare un volano di sviluppo per un ampio territorio e un indiscusso fattore di competitività per le aziende che vi insistono”, ha detto Davide Papa durante l’incontro. “Affinché tali prospettive si realizzino completamente, saranno però necessari una valorizzazione e un ulteriore potenziamento degli investimenti finora effettuati, soprattutto in termini di adeguata viabilità e servizi di logistica innovativa, nonché un sinergico coordinamento tra tutti gli attori coinvolti, pubblici e privati. Ora si stanno raccogliendo i frutti dei notevoli investimenti pubblici di cui è stato destinatario negli anni recenti e che lo stanno rendendo un’infrastruttura portuale e logistica sempre più adeguata. Il porto di Gaeta grazie alla sua collocazione è vocato a servire, dal punto di vista commerciale, importanti bacini quali la provincia di Latina, le zone industriali di Colleferro, Anagni, Ceprano e Cassino in provincia di Roma e Frosinone, oltre a zone di Abruzzo, Molise e Campania settentrionale”.

L’intervento di Cenci

“Sin da quando abbiamo aperto la sede di Unindustria Civitavecchia – ha affermato Stefano Cenci – abbiamo dedicato un’attenzione particolare ai temi dell’economia del mare o blue economy, riconoscendo peraltro il vantaggio di avere sotto un’unica autorità regionale esclusivamente i tre porti del Lazio: Civitavecchia, Fiumicino, Gaeta. Siamo molto soddisfatti che anche l’attuale presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, abbia deciso per la prima volta di istituire un’apposita delega alla blue economy. Sebbene abbiamo assistito negli ultimi quattro anni a una riforma portuale e alla previsione di strumenti di incentivazione ad hoc per il comparto, come le ZES nel Mezzogiorno e le ZLS nel Centro-Nord Italia, nel Lazio non abbiamo ancora raggiunto i risultati attesi: serve un maggiore sforzo non solo da parte della politica, ma anche e soprattutto da player e stakeholder che vivono l’ecosistema portuale. In un Paese come l’Italia, con i suoi ottomila chilometri di costa e al centro delle reti marittime trans-mediterranee, il settore dovrebbe essere assolutamente centrale per lo sviluppo dell’intera economia nazionale”.

All’incontro hanno preso parte anche il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro-Settentrionale Francesco Maria di Majo, il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano e l’assessore regionale a lavori pubblici, mobilità e tutela del territorio Mauro Alessandri che hanno illustrato lo stato dell’arte in merito alle attività pianificatori per lo sviluppo del porto. Tra i partecipanti anche l’amministratore delegato di Intergroup Pietro Di Sarno, che ha evidenziato le potenzialità logistiche del porto e anche della sua azienda.

Redazione

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