Ruspandini porta il Sin Valle del Sacco in Senato e chiede la sburocratizzazione
Il Sin Valle del Sacco, e non solo, finisce nell’aula di Palazzo Madama. A presentare un’interrogazione al ministro Costa è stato il senatore Massimo Ruspandini. Il parlamentare di FdI ha sollecitato la sburocratizzazione delle procedure.
L’intervento
“Sui siti di interesse nazionale va fatta una riflessione seria – ha affermato Ruspandini – perché incidono fortemente nella vita delle nostre comunità. Da una parte ci sono tutti coloro che si aspettano che qualcosa accada rispetto alla deindustrializzazione selvaggia che massacra i territori, dall’altra ci sono i Comuni che si trovano impossibilitati a gestire le proprie zone”. Il senatore di FdI ha, quindi, fatto notare che “non c’è possibilità di pianificazione, perché ci sono normative che rimandano agli enti superiori. Tutto questo – ha proseguito – avviene mettendo a dura prova i nostri Comuni che non riescono a favorire l’occupazione e lo sviluppo”.
Il rischio
“Gli imprenditori che ricadono nel Sin – ha chiosato Ruspandini – o chiudono o delocalizzano. Ora, alla luce di questa tragedia che ha impattato sulla nostra economica, ovvero il coronavirus, chiedo al ministro se non sia il caso di procedere verso una sburocratizzazione vera e concreata di norme e leggi che rischiano di uccidere definitivamente la nostra economia”.
La replica
“Nel prossimo decreto semplificazione – ha affermato il ministro, raccogliendo l’invito del senatore Ruspandini – si potrà fare un lavoro interessante in merito. A mio avviso occorrerà consentire nei Sin, nella zona dove è stata già effettuata la bonifica, di liberare la quota parte: cosa oggi non consentita. Credo che appartenga al parlamento, e non solamente alla compagine di governo – ha proseguito Costa – risolvere tale questione, perché è un problema trasversale che tocca tutta la nazione”. Il Ministro, nel ringraziare Ruspandini per aver posto la problematica, si è detto pronto a lavorare a una norma di sistema per avviare la reale sburocratizzazione dei siti di interesse nazionale, anche in virtù dell’emergenza Covid che ha bloccato lo sviluppo economico della nazione.