Innovazione e tecnologia nei campi, ecco il Manifesto dell’agricoltura 4.0

Con l’emergenza coronavirus nasce la prima via italiana per l’agroalimentare 4.0 dal campo alla tavola con tecnologie, sicurezza e controlli 100% Made in Italy. E’ quanto annuncia la Coldiretti in occasione dell’Innovation Day con lancio del manifesto in collaborazione con Filiera Italia e con Bonifiche Ferraresi per il futuro della filiera del cibo nell’era post Covid, alla presenza, tra gli altri, del Presidente della Coldiretti Ettore Prandini, del Segretario generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo, del Ministro per lo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, di Antonio Samaritani amministratore delegato di Abaco Group, Luigi Scordamaglia consigliere delegato di Filiera Italia e Federico Vecchioni amministratore delegato di Bonifiche Ferraresi.

L’intervento di Picchi

‘’ L’emergenza coronavirus – commenta  Carlo Picchi , direttore di Coldiretti di Frosinone e Latina –  ha imposto un cambiamento radicale del modello economico globalizzato. Dal modo di rapportarsi con i consumatori alla sostenibilità ambientale, economica e sociale e nel nuovo scenario post emergenza l’innovazione sarà uno strumento imprescindibile per garantire la prosperità della società”.

L’obiettivo

Una realtà che vede sempre più al centro di tutto l’agroalimentare con una filiera che in Italia vale oltre 538 miliardi di euro, il 25% del Pil e offre lavoro a 3,7 milioni di persone dal campo alla tavola, passando per industria, distribuzione e ristorazione. Considerata quindi l’importanza del settore serve un impegno che  deve coinvolgere imprese e istituzioni per la nascita del primo piano nazionale dell’agrifood 4.0 con obiettivi chiari e definiti riassunti in 6 punti precisi: 1) Accelerare la transizione digitale premiando l’adozione di tecnologie di agricoltura e zootecnia di precisione con progetti in grado di preservare le caratteristiche uniche del nostro territorio; 2) Fornire agli agricoltori supporto alle decisioni agronomiche in tempo reale; 3) Creare consapevolezza e cultura nel consumatore sulla provenienza dei prodotti e delle loro caratteristiche, garantendo sicurezza, salubrità e qualità attraverso l’adozione di tecnologie digitali per la tracciabilità dei prodotti; 4) Incentivare modelli economici innovativi che prevedano una più equa distribuzione del valore lungo la catena di approvvigionamento; 5) Sostenere lo sviluppo di canali di vendita digitali per le filiere corte nazionali ; 6) Sviluppare brevetti basati su tecnologie che abbiano uno standard tecnologico “made in Italy” a servizio della filiera agroalimentare italiana per migliorarne efficienza ed efficacia.

L’opportunità

L’agricoltura 4.0 di precisione vale oltre 450 milioni di euro ed entro due anni mira a coinvolgere il 10% della superficie coltivata in Italia con lo sviluppo di applicazioni sempre più adatte alle produzioni nazionali su diversi fronti: dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti.

Con una crescita del 22% in un anno, gli investimenti in nuove tecnologie nel settore agricolo si concentrano in particolare sui sistemi di monitoraggio e controllo delle produzioni (49%), sulle attrezzature e software gestionali (34%) e sulle tecnologie di mappatura delle superfici e la raccolta di dati per il supporto alle decisioni (14%) spiega un’analisi della Coldiretti sull’Osservatorio Smartagrifood. Una evoluzione del lavoro nei campi che sul Portale del Socio della Coldiretti ha portato alla creazione di Demetra il primo sistema integrato per la gestione on line dell’azienda agricola con lettura in tempo reale dello stato di salute delle coltivazioni, dati su previsioni meteo e temperature, fertilità dei terreni e stress idrico. Un sistema per una gestione efficiente e sostenibile delle colture e affrontare le nuove sfide dei cambiamenti climatici. I robot sono poi sempre più al centro dell’attività agricola per monitorare e bloccare i nuovi parassiti alieni che distruggono i raccolti, per risparmiare fino al 95% di acqua per l’irrigazione e nell’allevamento e per gestire in automatico serre di coltivazione senza l’intervento umano.

Redazione

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