Isola del Liri: un Primo Maggio denso di significato. Il messaggio del sindaco Quadrini
Una lunghissima storia di celebrazione del Primo Maggio quella che accompagna la città di Isola del Liri dai primissimi anni del Novecento, esattamente dal 1905, da quando, cioè, la Festa del Lavoro ha iniziato ad essere onorata con un corteo e una festa musicale in piazza.
Lo ricorda, in un messaggio carico di emozione e di ricordo, il sindaco della città delle cascate, Massimiliano Quadrini, che definisce la giornata del Primo Maggio a Isola del Liri “quella dove si indossava l’unico vestito da festa, e si scendeva in strada con i compagni di lavoro ma anche con figli e bambini”.
Il contenuto e il valore del lavoro nell’emergenza
“Una grande manifestazione popolare, da sempre condivisa da un ampio comprensorio, da Anagni alla Valcomino, da Cassino alla Valle di Roveto. Quest’anno, l’emergenza sanitaria ha imposto uno stop, doloroso ma necessario. Il pensiero va immediatamente ai lavoratori della Sanità, dai medici agli infermieri e a tutti gli altri operatori: senza di loro, non ce l’avremmo fatta a superare una emergenza drammatica, nuova e sconvolgente”.
“Ma dobbiamo onorare anche i lavoratori di tutti gli altri settori “necessari”, che hanno consentito la prosecuzione delle attività letteralmente ‘vitali’ e indispensabili: pensiamo al settore alimentare, dei trasporti, e di tutti gli altri servizi essenziali”.
“La festa di chi porta avanti famiglia e Paese tra mille difficoltà”
“Oggi siamo purtroppo costretti a celebrare la Festa del Lavoro con modalità nuove, tecnologiche, ma non per questo meno significative o importanti. Abbiamo il dovere di non mancare questo appuntamento davvero cruciale, che trova un profondo e diffuso consenso popolare, che si impone con la sua forza simbolica e con il suo radicamento nella nostra Carta Costituzionale, che non a caso si apre con il riferimento netto al LAVORO quale FONDAMENTO del nostro ordinamento sociale”.
“Ecco dunque la necessità e l’orgoglio, per la Città di Isola del Liri, di celebrare anche in questa situazione anomala e difficile, anche in questo 2020, la Festa del Lavoro, perché è la Festa di chi porta avanti fra mille difficoltà la sua famiglia e il nostro Paese, di chi da sempre non lascia solo e indietro nessuno, di chi continua testardamente a credere nel lavoro e nella crescita come momento fondamentale di affermazione della persona e della comunità umana. W il Primo Maggio, W i lavoratori“.