Confindustria vara la nuova squadra, Maurizio Stirpe resta vicepresidente

Semaforo verde dal Consiglio generale di Confindustria alla squadra di presidenza di Carlo Bonomi. I voti favorevoli sono stati 145 favorevoli su 168. Le schede bianche sono state sei. La votazione è avvenuta con modalità online su una piattaforma ad hoc. I membri del Consiglio generale sono 183, ma non tutti hanno partecipato al voto.

I componenti

Della squadra fanno parte dieci vicepresidenti elettivi: Barbara Beltrame, con delega all’internazionalizzazione; Giovanni Brugnoli, con delega al Capitale umano; Francesco De Santis, con delega alla Ricerca e Sviluppo; Luigi Gubitosi, con delega al Digitale; Alberto Marenghi, con delega all’Organizzazione, allo Sviluppo e al Marketing Associativo; Maurizio Marchesini, con delega alle Filiere e alle Medie Imprese; Natale Mazzuca, con delega all’Economia del Mare e al Mezzogiorno; Emanuele Orsini, con delega al Credito, alla Finanza e al Fisco; Maria Cristina Piovesana, con delega ad Ambiente e Sostenibilità; Maurizio Stirpe, con delega al Lavoro e alle Relazioni Industriali. A questi componenti si aggiungono i 3 vicepresidenti di diritto: Carlo Robiglio, presidente della Piccola Industria; Alessio Rossi, presidente dei Giovani Imprenditori; Vito Grassi, presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali.

Bonomi ha tenuto per sé le deleghe al Centro Studi, all’Europa e alle Politiche Industriali. Il prossimo appuntamento è al 20 maggio quando l’Assemblea dei delegati eleggerà formalmente Bonomi alla presidenza di Confindustria per il quadriennio 2020-2024.

Le parole di Bonomi

“Sono personalmente stupefatto che nel ‘dpcm riaperture’ non ci sia alcun metodo di massa di tracciamento dei contatti finalizzato ad una diagnostica precoce da parte delle sanità regionali. E l’app immuni non risulta collegata e validata da sanità centrali e regionali”, ha affermato Bonomi. “Non c’è un Paese democratico al mondo che va verso il terzo mese di misure restrittive senza aver adottato un preciso metodo di raccolta dati epidemiologici e di concentrazione degli interventi sanitari territoriali”.

 “Dobbiamo batterci perché tra pochi giorni sia assicurata la tenuta del trasporto pubblico locale poiché le misure adottate appaiono difficilmente conciliabili con l’intensità dei flussi nelle grandi conurbazioni dove recarsi al lavoro non è possibile massivamente con mezzi privati. E anche la chiusura persistente delle scuole è un enorme problema che impatta sulla serenità dei nostri collaboratori, sulla conciliazione del lavoro”. 

“Il Governo agevoli quel confronto leale e necessario in ogni impresa per ridefinire dal basso turni, orari di lavoro, numero giorni di lavoro settimanale e di settimane in questo 2020, da definire in ogni impresa e settore al di là delle norme contrattuali. Senza questo sforzo collettivo la ripresa resta sotto ipoteca. E’ impossibile pensare di perdere l’8/10%, del pil e che dopo due mesi possa tutto ritornare come disposto dai contratti vigenti”.

“Le scelte che ci attendono sono da togliere il respiro. Chiedono una dedizione integrale e il meglio delle risorse intellettuali e morali. Per questo dobbiamo metterci rapidamente al lavoro perché entro l’estate sia pronto un grande piano Italia 2030-2050. Un grande libro bianco di medio periodo degli obiettivi dell’industria e della crescita dell’Italia”.

Redazione

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