Truffa delle mascherine, l’imprenditore arrestato è un 42enne di Cervaro

È di Cervaro l’imprenditore arrestato della Guardia di Finanza di Roma per l’appalto milionario di fornitura delle mascherine alla Consip. Si tratta di Antonello Ieffi, 42 anni. Gli uomini del Gioco lo hanno arrestato nell’abitazione dei genitori, proprio nel paese del Cassinate, dove era tornato da pochi giorni. Deve rispondere di turbativa d’asta e inadempimento di contratti di pubbliche forniture.

“Una puntata d’azzardo – ha evidenziato il Gip nell’ordinanza – giocata sulla salute pubblica e su quella individuale di chi attendeva, e attende, le mascherine, che bene rende la capacità a delinquere del soggetto”.

L’indagine

A dare il via alle indagini una denuncia di Consip per anomalie riscontrate nell’ambito della procedura di una gara, del valore complessivo di oltre 253 milioni di euro, bandita d’urgenza per garantire l’approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale e apparecchiature elettromedicali. In particolare, il lotto numero 6, dell’importo di circa 15,8 milioni di euro, relativo alla fornitura di oltre 24 milioni di mascherine chirurgiche, veniva aggiudicato alla Biocrea Società Agricola a Responsabilità Limitata che, con la sottoscrizione dell’accordo quadro, si impegnava, tra l’altro, alla consegna dei primi 3 milioni di mascherine entro 3 giorni dall’ordine.

Sin dai primi contatti con la stazione appaltante pubblica, finalizzati all’avvio della fornitura, però, Ieffi, che interloquiva per conto dell’impresa sebbene non risultasse nella compagine societaria, lamentava l’esistenza di problematiche organizzative relative al volo di trasferimento della merce, che sarebbe stata già disponibile in un punto di stoccaggio in Cina. Permanendo l’inadempimento alla data di scadenza prevista nel contratto per la prima consegna di mascherine, attraverso la collaborazione dell’Agenzia delle Dogane, veniva effettuata presso l’aeroporto cinese di Guangzhou Baiyun un’ispezione, che accertava l’inesistenza del carico dichiarato.

L’indagine – definita dal G.I.P. “tempestiva rapida ed efficace” – ha consentito di dare pieno riscontro dei fatti e fornire ulteriori elementi idonei a rinforzare il quadro accusatorio, grazie anche alle intercettazioni telefoniche disposte d’urgenza dal Pm e poi convalidate dal Gip .

Redazione

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