Autorizzazioni ambientali a rilento e depuratori consortili, interviene Unindustria

Cogliamo l’occasione dei recenti accadimenti per tornare a ribadire le criticità connesse alle tempistiche eccessivamente lunghe con cui vengono rilasciate o rinnovate dagli enti competenti tutte le autorizzazioni ambientali necessarie per l’espletamento delle attività delle aziende ubicate nel nostro territorio. A ciò si aggiunga che la mancanza di un clima sereno e collaborativo sul tema delle autorizzazioni sta rendendo sempre più difficoltoso il dialogo tra i vari soggetti a diverso titolo coinvolti che, seppur in ambiti e con ruoli diversi, dovrebbero operare e collaborare in modo costruttivo nel comune interesse di tutelare l’ambiente, lo sviluppo ed il benessere della popolazione”. Lo evidenzia Unindustria Frosinone.

unindustria presidente giovanni turriziani il corriere della provincia
Il presidente di Unindustria Giovanni Turriziani

L’intervento

“Come, infatti, sottolineato nei recenti appelli firmati assieme alle organizzazioni sindacali ed inviati al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ed al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, tale situazione sta impedendo il rilancio economico, ambientale, occupazionale e sociale della provincia di Frosinone,  e, soprattutto, rallentando quel percorso di adeguamenti alle migliori tecniche disponibili, necessarie per favorire la sostenibilità e la compatibilità tra sistema produttivo, competitività, salvaguardia dell’ambiente e tutela dei livelli occupazionali. La vicenda del recente sequestro del depuratore consortile del Cosilam ci spinge anche a elaborare alcune riflessioni e proposte riguardo la strategicità degli impianti di depurazione consortili, ossia quegli impianti a servizio di più aziende e comuni presenti in una determinata area.

L’analisi

Detti impianti, infatti, rispetto a quelli a servizio di una singola attività o di un singolo comune, si caratterizzano per le seguenti peculiarità:

  • consentono economie di scala sia dal punto di vista tecnico che gestionale;
  • facilitano le attività autorizzative e di controllo, concentrando in un unico punto di immissione i reflui di decine, se non centinaia di utenze industriali e civili;
  • evitano l’impatto ambientale di molteplici scarichi;
  • rappresentano un fattore di competitività per l’agglomerato industriale di riferimento e di attrattività per potenziali investitori;
  • rientrano in un ambito di tutela aggiuntiva in tutti quei casi dove questi impianti sono gestiti da consorzi industriali e cioè da quegli enti pubblici economici sottoposti a particolari discipline dettate da norme nazionali e regionali.

L’appello

Appaiono, quindi, evidenti il valore e la funzione sociale, economica, tecnica ed ambientale degli impianti di depurazione con particolare riferimento a quelli a servizio di più utenze industriali e civili, tanto più se detti impianti sono gestiti da enti pubblici. Alla luce di quanto sopra massima dovrebbe essere la collaborazione di tutte le parti interessate (autorità competenti, di controllo, comunità coinvolte, associazioni ambientaliste, aziende, istituzioni) per un confronto attivo e propositivo volto alla migliore gestione ed al miglior “utilizzo” di detti impianti, ovviamente nel rispetto delle normative vigenti.  Collaborazione peraltro auspicata dagli ormai consolidati principi ispiratori delle disposizioni comunitarie in materia ambientale. Partendo da queste considerazioni riteniamo quindi opportuno aprire un dibattito sul tema, a partire dalla vicenda che vede coinvolta la Reno De Medici, con tutti i soggetti interessati al fine di sempre più valorizzare il ruolo e la funzione degli impianti di depurazione consortili ed individuare strategie e politiche atte a massimizzare la funzione, anche sociale, degli stessi.

L’invito

“A questo proposito ci permettiamo suggerire, coerentemente con il percorso in fieri di unificazione dei Consorzi Industriali, una ottimizzazione gestionale per l’area del Cassinate che potrebbe sicuramente derivare dalla possibilità di “unire” tecnicamente i due depuratori consortili esistenti, contigui e di proprietà uno del Cosilam ed uno del Consorzio per lo Sviluppo Industriale Frosinone. Con ragionevole certezza, infatti, sommando le rispettive peculiarità e potenzialità si potrebbe rispondere in maniera efficiente alle esigenze sia delle imprese che degli scarichi civili, massimizzando i benefici ambientali e dotando il territorio di un elemento strategico di sviluppo.  Ciò nella consapevolezza che solo con questi presupposti si potrà favorire l’imprescindibile sviluppo e mantenimento sostenibile delle attività produttive, integrato con il tessuto sociale e territoriale”.

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