Edilizia, motore di sviluppo. Massaro (Ance): “Serve maggiore attenzione e una governance adeguata”

Le previsioni economiche per il 2020, relative al settore delle costruzioni, portano a rinviare al futuro ipotesi di ripresa sostanziale dei livelli di investimento, soprattutto di quelli legati alla componente pubblica. E’ quanto emerso nel corso della conferenza stampa convocata dall’Ance, riguardante scenari di mercato, strategie di rilancio e analisi dei dati sul settore delle costruzioni.  Cinquecento le aziende che hanno chiuso battenti e settemila i posti di lavoro in fumo negli ultimi dieci anni in provincia di Frosinone. 

I presenti

Erano presenti il presidente di Ance Frosinone,  Cavalier Angelo Libero Massaro; il direttore, Achille Fiorini e il direttore del Cresme, Lorenzo Bellicini. Oggetto dell’incontro l’esame di dati relativi all’andamento settore a livello provinciale, per poi passare ad analizzare le dinamiche nazionali, da cui dipendono fortemente le politiche di investimento che impattano sulle costruzioni e quelle regionali, considerando la mobilità dell’imprenditoria locale in tutto il territorio laziale.

L’intervento del presidente

L’Ance ha stimato – ha affermato Massaro – che la manovra finanziaria produrrà un effetto peggiorativo sul livello degli investimenti pubblici, quantificato in 860 milioni di euro in meno rispetto al livello previsto per il 2020 dalle precedenti Leggi di bilancio. Inoltre, come più volte accaduto negli ultimi anni, le nuove risorse destinate agli investimenti pubblici nella Legge di bilancio vengono previste solo a partire dagli anni successivi a quello corrente.  E’ vero che si riscontra un dato positivo rispetto ai permessi per costruire abitazioni nuove o per efettuare ampliamenti,  ma questi timidi segni positivi  – ha fatto notare –  non possono essere letti come un’inversione di tendenza, piuttosto come una dinamica fisiologica e, comunque, non hanno una diffusione omogenea nel Paese”.

A giudizio dell’Ance infatti, le lievi variazioni positive riscontrate nei livelli produttivi settoriali non possono assolutamente essere sufficienti a garantire lo sviluppo che serve in questo momento al settore e, ancor di più, al Paese.

L’analisi

“Questa cronica debolezza dell’economia italiana nel tempo – ha argomentato il cavalier Massaro – è dovuta a scelte di politica economica, al sostegno dei consumi piuttosto che degli investimenti, vera leva di sviluppo per una crescita consolidata di un Paese. In questo senso, continua a mancare il fondamentale apporto del settore delle costruzioni, che in questi anni ha vissuto una crisi profonda e non ha potuto sostenere l’economia così come era successo nel precedente ciclo espansivo 1998-2008 (+28,4% investimenti in costruzioni e +16,1% Pil). Basti ricordare che le costruzioni ancora oggi offrono, a livello nazionale, un contributo rilevante al Pil (8%)” .

 

L’appello

“Apprezziamo la scelta di riproporre nella Legge di Bilancio il programma di investimenti per i comuni, il cosiddetto “Piano spagnolo” che prevede uno stanziamento di fondi pari a 500 milioni annui dal 2020 al 2024; oltre alla previsione di un Fondo per la progettazione dei Comuni – con l’auspicio che vengano stanziate risorse molto più rilevanti da destinare a queste priorità. Il ‘Piano spagnolo’, infatti, ha dimostrato nel 2019 di essere uno strumento efficace per fare partire i cantieri, utilizzare rapidamente le risorse e quindi per fare PIL.  E su queste opportunità vorrei richiamare ancora una volta l’attenzione di tutti gli Amministratori locali. Questi fondi saranno destinati ai Comuni in base al numero di abitanti censiti nel 2018 e saranno destinati per l’efficientamento energetico, ivi compresi interventi volti all’efficientamento dell’illuminazione pubblica, al risparmio energetico degli edifici di proprietà pubblica e di edilizia residenziale pubblica, nonché all’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili”.

Ma anche per lo sviluppo territoriale sostenibile, ivi compresi interventi in materia di mobilità sostenibile, nonché interventi per l’adeguamento e la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale e per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Inoltre, al fine di favorire gli investimenti, saranno assegnati agli Enti locali, per spesa di progettazione definitiva ed esecutiva, relativa ad interventi di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, di messa in sicurezza ed efficientamento energetico delle scuole, degli edifici pubblici e del patrimonio comunale, nonché per investimenti di messa in sicurezza di strade, contributi soggetti a rendicontazione nel limite di 85 milioni di euro per l’anno 2020, di 128 milioni di euro per l’anno 2021, di 170 milioni di euro per l’anno 2022 e di 200 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2034. Per il finanziamento degli interventi relativi ad opere pubbliche di messa in sicurezza delle strade e di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico delle scuole di province e città metropolitane è autorizzata la spesa di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 e di 250 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2034”. Ha fatto notare il presidente Ance.

Opere pubbliche del frusinate sotto la lente

Guardiamo quindi con favore – ha aggiunto Massaro – anche alle progettualità che si stanno sviluppando a livello territoriale, come ad esempio il progetto di intervento relativo alla zona Scalo di Frosinone; il progetto Casa Italia che sta trovando attuazione a Sora; gli interventi sviluppati dalla Provincia di Frosinone sugli edifici scolastici.  Gli Enti locali, però, devono essere pronti ad utilizzare tutte le risorse precedentemente indicate, previste dalla Legge di Bilancio; anche se sarà necessario reperire maggiori risorse per favorire un approccio più esteso al tema della rigenerazione urbana e della sicurezza degli edifici. Restano infatti aperte questioni fondamentali, di cui abbiamo già discusso in occasione della nostra conferenza stampa di inizio 2019. Mi riferisco in particolare al tema delle infrastrutture viarie e ferroviarie. L’asse Ferentino – Sora e Sora Cassino; la viabilità Cassino – Formia e, dulcis in fundo, la Roma – Latina/Cisterna – Valmontone. Allo stesso tempo si parla da anni del miglioramento del collegamento ferroviario Cassino Roma, senza trovare soluzioni concrete”.

L’invito

“Quel che serve – ha concluso il presidente Massaro – è una governance adeguata ai tempi ed alle problematiche attuali e, come territorio, dobbiamo avere il coraggio e l’autorevolezza per portare avanti le nostre istanze a livello regionale e nazionale. Dobbiamo fare in modo che vi sia una inversione di tendenza sia sul piano degli investimenti, ma anche a livello normativo e fiscale, onde evitare provvedimenti vessatori, punitivi ed incomprensibili da parte del legislatore rispetto ai quali dobbiamo avere la determinazione e la forza di opporci”.

Redazione

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