Minimarket della droga, ecco chi sono gli arrestati

Con l’operazione messa a segno questa notte, si chiude l’indagine convenzionalmente denominata12° Round”. I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Cassino hanno, infatti, eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ai domiciliari e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, emessa dal GIP del Tribunale di Cassino Salvatore Scalera, nei confronti di sei persone.  Quattro appartenengono a un’unica famiglia di etnia rom, stabilmente residente nel quartiere popolare cosiddetto “La Malfa” (via Garigliano) di Cassino, accusati a vario titolo di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana.

L’indagine

Nello specifico la famiglia rom, in collaborazione con da due ragazzi, di cui uno portatore di handicap, aveva adibito l’appartamento Ater a loro in uso a un vero e proprio minimarket della droga, dove i clienti del cassinate, ma anche della vicina provincia di Caserta e Isernia, si recavano a qualsiasi ora del giorno – e fino a tarda notte – senza alcun preventivo accordo, sicuri di ricevere lo stupefacente per il proprio fabbisogno personale.

In effetti gli indagati svolgevano la redditizia attività di spaccio di stupefacenti in modo professionale e consolidata nel tempo. Difatti gli stessi erano anche solito vigilare l’area adiacente la loro abitazione, anche con l’uso di un binocolo, per scrutare l’eventuale presenza di appartenenti delle Forze di Polizia o telecamere, e quindi con il chiaro intento di eludere eventuali controlli a loro carico. L’indagine, durata più di un anno, si estrinsecata, oltre con i tipici servizi di osservazione, pedinamento e controllo, anche con l’ausilio di apparati tecnici quali telecamere e microspie, che hanno permessodi acquisire nei confronti degli indagati un granitico quadro probatorio circa l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti.

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La sede della Compagnia Carabinieri di Cassino in via Guglielmo Marconi 45

Nel mirino anche i consumatori

Nel corso dei vari servizi effettuati, i Carabinieri hanno proceduto al controllo di numerosissimi giovani, anche minori, e persone adulte, che si recavano all’interno dell’abitazione degli arrestati per acquistare lo stupefacente. I consumatori individuati dai militari, appena si allontanavano dall’abitazione degli spacciatori, venivano sottoposti a perquisizioni personali; attività questa che ha permesso di trovare sempre dosi di droga appena acquistata, che servivano agli acquirenti per il loro fabbisogno personale. Nel corso delle indagini sono state segnalati alla Prefettura di Frosinone e Caserta 18 tossicodipendenti/consumatori e sottoposti a sequestro  105,96 grammi di hashish e 5 grammi di cocaina.

Un vasto giro di spaccio

Le certosine investigazioni hanno permessso di addebitare agli indagati la cessione di circa 600 dosi di stupefacenti, in particolare cocaina, e lo smercio di circa 1 kg di marijuana e 200 g di hashish. Tra i clienti degli odierni indagati figurava anche un giovane di Cassino, deceduto nel decorso mese di settembre 2019, per presunta overdose.

L’indagine, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, P.M. Roberto Bulgarini Nomi, è stata condotta dalla Sezione Operativa della Compagnia carabinieri di Cassino, le cui risultanze sono state condivise dal Giudice per le indagini preliminari Salvatore Scalera, che ha emesso l’ordinanza in argomento; il provvedimento restrittivo ha permesso di stroncare l’ennesima “piazza di spaccio” operante nel cassinate e che aveva il monopolio in detto settore nella città martire.

Con la medesima ordinanza il Giudice ha disposto il sequestro 16.105,00 euro a carico dei quattro rom, ritenuta profitto di reato, ovvero di beni (mobili o immobili) equivalenti a tale somma, che sarà oggetto di confisca.

Le persone coinvolte

Le persone sottoposte alla custodia cautelare in carcere sono: Di Silvio Giuseppina 44enne, De Silva Nicandro 23enne, De Silva Antonio 21enne e De Silva Rosina 39enne legati tra loro da vincolo di parentela; mentre Morra Francesco – persona portatrice di handicap, in quanto costretto su una sedia a rotelle –  è stato sottoposto agli arresti domiciliari e Fiorella Massimo è stato sottoposto all’obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria

Al termine delle formalità di rito, Di Silvio Giuseppina e De Silva Rosina, sono state condotte presso il carcere di Roma-Rebibbia Sezione Femminile; De Silva Nicandro e De Silva Antonio presso la casa circondariale di Cassino, mentre Morra Francesco presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

Il precedente

La struttura che è stata debellata era sostenuta, in particolare, dai fratelli De Silva Nicandro e De Silva Antonio, soggetti apprezzati e già contigui al clan Ferreri/Panaccione,  debellato dall’indagine “La Storia Infinita”. Difatti gli stessi fratelli, in data 16.01.2017, a margine dell’esecuzione della misura cautelare che ha colpito 25 persone, erano stati arrestati poiché sorpresi in possesso di 36 grammmi di cocaina, che avevano abilmente nascosto nello zaino scolastico della sorellina Pamela, all’epoca dei fatti di anni 11.

L’operazione di oggi  è solo una costola della più ampia indagine denominata “12° round”, condotta dalla Sezione Operativa CC. di Cassino e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, e che ha visto, nel tempo, con diversi procedimenti penali, operati dai P.M. Siravo, Mattei, Bulgarini, De Franco e D’Orefice. Detta indagine ha permesso l’emissione di oridanze di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari di diverse persone soggetti, che come gli odierni arrestati, avevano adibito il loro appartamento Ater ad un vero e proprio minimarket per la vendita di cocaina, in particolare, ma anche eroina, hashish e marijuana. Le “piazze di spaccio” erano operanti in particolare nel quartiere San Bartolomeo di Cassino e Piedimonte San Germano.

 

Redazione

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