Ferentino: ordinanza anti-smog, scontro tra Berretta e Pompeo
I provvedimenti per il risanamento della qualità dell’aria, che vengono definiti come ‘interventi emergenziali’, sono frutto di precise prescrizioni impartite dalla ‘Direzione regionale Ambiente e Sistemi Naturali’ della Regione Lazio. A Ferentino diventano oggetto di discussione tra chi plaude alle decisioni dell’Amministrazione comunale e chi, invece, le critica.
Il ‘casus belli’: l’ordinanza n.3 del 11/01/2020
Al centro del contendere ci sono alcune ordinanze emanate dal Comune e, in particolare, la 3/2020 che, con decorrenza dalla giornata odierna, 12 gennaio, e fino alla cessazione della fase emergenziale, dispone alcune limitazioni: il divieto di sosta e di fermata degli autoveicoli nei pressi delle scuole; la sospensione dei parcheggi a pagamento, con gratuità degli stessi estesa a tutto il territorio comunale e il divieto di attività sportiva all’aperto.
Botta e risposta via social
Proprio su questo ultimo punto, in particolare, è intervenuto con un post sul suo profilo Facebook il consigliere di opposizione, Maurizio Berretta: “Quindi d’ora in poi il Frosinone – evidenzia – dovrà rinunciare ad allenarsi nella Cittadella dello Sport”, con tanto di emoticon, lacrimuccia inclusa, e lo stemma della squadra canarina. Esternazione seguita, nell’elenco dei commenti, da post più o meno in linea con quanto evidenziato dall’esponente della Lega.

Immediata la replica del sindaco di Ferentino, Antonio Pompeo, che sul suo profilo posta le cinque pagine delle prescrizioni imposte dalla Regione Lazio per la predisposizione e l’attuazione dei Piani di intervento operativo dei Comuni del Lazio, in attuazione della Direttiva Europea e del Piano per il risanamento della qualità dell’aria.

Il tutto accompagnato da una sua comunicazione di ‘Chiarimenti ai cittadini’: “In merito alle ordinanze che l’Amministrazione comunale di Ferentino ha adottato negli ultimi giorni a seguito degli sforamenti dei livelli di pm10, si evidenzia che si tratta non di provvedimenti discrezionali che il sindaco può decidere a suo piacimento – questo sì, quello no – ma sono atti obbligatori che rientrano nel Piano di Intervento Operativo Comunale, il quale recepisce obbligatoriamente quanto stabilito nel Piano di risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Lazio (Dgr 164 del 5/3/2010) e nella nota della Direzione Regionale Ambiente e Sistemi naturali, prot. n. 635053 del 20/12/2016, della quale si riportano di seguito i contenuti”.
La specifica sulle attività sportive all’aperto
Peraltro, proprio nelle prescrizioni regionali, nel punto 4 degli ‘Interventi da adottare in situazioni emergenziali’, e cioè quello relativo al ‘Divieto di attività sportive all’aperto’, si specifica che “tale divieto si applica anche e soprattutto alle attività sportive di tipo scolastico che vedono una fascia sensibile della popolazione esposta ai rischi sanitari dell’inquinamento atmosferico”.


