Riggi lascia il Psi, Morelli e Girolami: “Certi che si dimetterà da consigliere”
Daniele Riggi, consigliere comunale di Frosinone, si è dimesso dal Partito socialista italiano. Lo ha fatto attraverso una comunicazione, annunciando la contestuale fuoriuscita dal gruppo consiliare “Socialisti e Riformisti per Frosinone”, espressione della lista promossa dal Partito in occasione delle elezioni comunali del giugno 2017 e che ha prodotto la sua elezione assieme Massimo Calicchia, attualmente capogruppo.
L’intervento
“Nel leggere le motivazioni del tuo abbandono della nostra comunità – evidenziano Gerardina Morelli e Sante Girolami, rispettivamente segretario cittadino e presidente del Psì – abbiamo notato come esse contengano una critica generalizzata alla politica del partito nell’ultimo decennio, periodo di tempo nel quale anche tu hai condiviso scelte, iniziative e percorsi, e che ha determinato anche importanti risultati, primo fra tutti proprio l’elezione del più giovane consigliere comunale nell’assise del capoluogo in tuo favore. Inoltre, stupisce che il tuo severo giudizio si estenda anche al nuovo corso socialista avviato nel marzo scorso dal Congresso nazionale straordinario e che ha portato all’elezione del nuovo segretario Enzo Maraio e, dal luglio scorso, del nostro Vincenzo Iacovissi in qualità di vice segretario nazionale, con il preciso mandato di valorizzare al massimo l’identità e l’autonomia della comunità socialista, pur nelle difficoltà politiche del nostro tempo”.
L’analisi
“In particolare, come abbiamo avuto modo di ribadire in occasione dell’incontro tenutosi nella sezione di Frosinone all’indomani del tuo annuncio di congedo, da mesi il PSI è impegnato in una convinta azione di rilancio ad ogni livello, che ha visto un primo tangibile segnale proprio nella decisione – assunta dal Consiglio nazionale dopo un referendum tra iscritti e non iscritti che ha coinvolto oltre 10 mila persone – di modificare il simbolo del partito, assumendo nuovamente il garofano come emblema dell’identità socialista. Come da altri già autorevolmente spiegato, questa scelta vuole essere una sfida verso il futuro, e non un’operazione nostalgia, essendo pienamente convinti che il socialismo ha un senso solo se i suoi valori vengono messi a disposizione dei problemi del presente, per progettare un domani migliore per le persone. Inoltre, già durante la discussione della legge di bilancio 2020, il PSI ha presentato una serie di emendamenti rivolti soprattutto ai ceti sociali più deboli, come pensionati al minimo, giovani, studenti e vittime del gioco d’azzardo, proprio nell’ottica di offrire loro un sostegno concreto”.
Il saluto
“Ovviamente siamo consapevoli delle attuali potenzialità politiche del nostro partito, ma non abbiamo mai dubitato e mai lo faremo, della sua vocazione riformista per affrontare le sfide del presente e darle sostanza politica. È il compito che tutti insieme ci siamo dati con il nuovo congresso e che intendiamo portare avanti. Quindi, pur rispettando la tua scelta, esprimiamo il rammarico per la tempistica adottata, perché giunge proprio nel momento in cui siamo impegnati in questa delicata operazione di rilancio dell’idea socialista nell’Italia degli anni 2020. A ciò si aggiunge l’ulteriore dispiacere per non aver potuto svolgere, nella nostra sezione, quel confronto che i compagni di Frosinone ti avevano richiesto e al quale hai voluto sottrarti”.
L’invito
“Ad ogni modo, per come ti abbiamo conosciuto, siamo certi che, conseguentemente, farai seguire a questa decisione le tue dimissioni anche da consigliere comunale di Frosinone. Tali dimissioni sarebbero un atto di correttezza nei confronti della comunità socialista di Frosinone e degli altri candidati della lista “Socialisti e Riformisti”, il cui contributo è stato determinante per la tua elezione”.
