Acque rosse nel Rapido e discarica di Roccasecca, la battaglia ambientalista dell’onorevole Ilaria Fontana

Ilaria Fontana, deputato del Movimento5Stelle, ha depositato una denuncia presso di Carabinieri di Cassino che riguarda la comparsa di acque rosse nel fiume Rapido. Un fenomeno piuttosto inquietante sul quale l’onorevole ha raccolto un dettagliato dossier. Nei giorni scorsi l’onorevole pentastellato ha puntato l’indice contro la Regione Lazio, relativamente alla discarica di Roccasecca gestita dalla Mad dell’imprenditore Valter Lozza. 

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La denuncia

“Come primo atto ufficiale del 2020 – ha dichiarato la Fontana – sono venuta  presso la caserma dei Carabinieri di Cassino per depositare un esposto denuncia riguardante la contaminazione di inquinamento per metalli pesanti nelle zone al confine tra Cassino e Sant’Elia Fiumerapido. Un lavoro iniziato con il primo accesso agli atti nel giugno 2018, proseguito con un’indagine approfondita sui luoghi e nei tanti documenti probatori. L’area contaminata attraversa il bacino idrografico del Fiume Rapido e molto probabilmente l’inquinamento parte dal sottosuolo fino alla falda acquifera. Per anni le testimonianze dei residenti, delle Associazioni e le indagini compiute hanno dimostrato che a causa di interramenti di sostanze di origine industriale prevalentemente composti da ferro e manganese hanno invaso il sottosuolo e i campi coltivati recando un pericolo sanitario molto grave. È sempre più evidente che tutti questi fenomeni comunemente detti delle “acque rosse” debbano essere considerati parte di un’unica area contaminata dalle medesime sostanze inquinanti.  Sarà mio compito quello di essere al fianco di tutte le Istituzioni competenti per raggiungere il prima possibile l’unico grande obiettivo,ossia quello di bonificare e di restituire ai cittadini un  ambiente salubre”.

Riflettori su Roccasecca

“La Regione Lazio – ha evidenziato nei giorni scorsi il parlamentare del M5S – ha espresso valutazione ambientale favorevole al quinto invaso della discarica di Roccasecca, un provvedimento fermo da anni visti i vincoli presenti e  le criticità di un territorio che porta ancora i segni dell’emergenza rifiuti dei primi anni 2000- Pur dando la possibilità di conferire rifiuti soltanto ai comuni del frusinate, le prescrizioni adottate per l’ampliamento non sono affatto sufficienti – ha fatto notare -. Visto che si deve ancora approvare il nuovo Piano Rifiuti del Lazio, Zingaretti prenda piuttosto spunto dal governo: verranno emanati a breve dei criteri generali per l’individuazione di fattori di pressione ambientale, tesi proprio a limitare l’insistenza di enormi discariche su territori che hanno già sofferto abbastanza. Un’altra criticità che non è stata affrontata nel nuovo Piano Rifiuti è quella dell’impianto di Trattamento Meccanico-Biologico della SAF a Colfelice, presente nella bozza del Piano come compostaggio ma che come segnalato da Arpa già nel 2017 non produce compost ma scarti da avviare a Roccasecca. E’ evidente che con una gestione dei rifiuti simile la provincia di Frosinone avrebbe bisogno di discariche pur arrivando all’80% di raccolta differenziata. Il tempo a disposizione è finito, la pazienza dei cittadini anche”.

Gianluca Trento

Giornalista dei quotidiani online "LaProvinciaQuotidiano.it" e "TuNews24.it" e del settimanale cartaceo "Tu News". In passato è stato anche Direttore Editoriale de "La Provincia", Direttore Responsabile del quotidiano "Ciociaria Oggi", Condirettore de "Il quotidiano della Ciociaria", giornalista di "Paese Sera", del settimanale "L’Inchiesta" e del quotidiano online "Il Corriere della Provincia".

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