Cassino: 5 indagati per il centro anti-violenza. Anche un ex vicesindaco
Le accuse sono turbata libertà del procedimento di scelta del contraente da parte della pubblica amministrazione e truffa aggravata in concorso per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
I nomi degli indagati
Sono cinque gli indagati destinatari del provvedimento emesso dal sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Cassino, dottor Alfredo Mattei: stamattina la polizia di Cassino ha notificato gli avvisi di conclusione indagine a un ex vicesindaco di Cassino, a un ex segretario del Comune, a un assistente sociale e a una coppia di imprenditori cassinati.
Gli accertamenti
Le difficili indagini eseguite dalla Squadra Informativa del Commissariato di Cassino, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, hanno fatto emergere il coinvolgimento degli indagati nella realizzazione del progetto del comune di Cassino ‘Città femminile, comunità plurale’, oggetto di un finanziamento di circa cinquantamila euro da parte della Regione Lazio.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti,gli imprenditori coinvolti, grazie alla complicità dei funzionari pubblici, sarebbero riusciti ad aggiudicarsi l’appalto per la realizzazione del progetto, poiché la loro impresa era in possesso di quei requisiti minimi richiesti nel bando, esattamente coincidenti con quelli dell’impresa da favorire, oltre che vincolanti per le altre, tanto che gli unici a rispondere alla gara d’appalto sono stati gli indagati.
È stato, inoltre, accertato che i coniugi responsabili della società aggiudicataria, nell’ambito della rendicontazione delle spese in apparenza sostenute nell’attuazione del progetto, hanno attestato l’espletamento di attività e prestazioni mai eseguite per un importo complessivo di 10.215 euro, con un danno patrimoniale anche per il comune di Cassino, ente cofinanziatore.
