Crisi Fca, Luca Fardelli chiede l’intervento di Astorre
Luca Fardelli, consigliere comunale di Cassino, ha inviato una lettera al senatore Bruno Astorre perché si faccia carico della situaione che coinvolge lo stabilimento Fca di Piedimonte San Germano.
La lettera
“Le scrivo in qualità di tesserato PD del Circolo di Cassino per segnalarLe la situazione, non troppo cambiata ahimè, su FCA e situazione indotto alla luce dei provvedimenti che il precedente Governo attuò a discapito dello stabilimento FCA di Piedimonte San Germano-Cassino. Lei presentò al Senato della Repubblica la mozione 1-00068, quale primo firmatario, quale atto forte e vincolante affinchè il Governo di allora si impegnasse a difesa degli stabilimenti FCA presenti in tutto il territorio nazionale così come quegli stabilimenti dell’indotto che lavorano per conto di FCA”.
“Il nuovo Governo sembra, a differenza del precedente, motivato ad un dialogo con il sistema industriale, con le rappresentanze dei lavoratori e con gli esperti del settore ma occorre che questo Governo targato anche PD dimostri interesse concreto verso questa tematica che non può ritornare a galla solo e solamente alla vigilia di crisi industriali o dei dati allarmanti della produzione auto o delle stime riferite all’immatricolazioni delle automobili in Italia”.
L’invito
“Faccio appello a Lei, mio segretario regionale, nostro parlamentare al Senato, per riprendere la Sua mozione e adeguarla invitando l’attuale Governo a porre in essere ogni possibile attuazione delle proposte che Lei fece nella mozione stessa, governando cosi una battaglia davvero forte su questo tema anche perché più passa il tempo e più i territori vivono nell’incertezza per una misura definita all’epoca, con ripercussioni oggi, come «miope che non aiuta a rinnovare il parco auto» (presidente di Federmeccanica) in grado di «unire imprese e lavoratori nella protesta» (comunicato Unrae) o, ancora, «l’ennesimo schiaffo all’industria nazionale e all’ambiente. Queste norme schizofreniche sono un danno per il Paese e i lavoratori» (segretario generale della Firn Cisl)”.
Il suggerimento
“Inoltre l’occasione si presenta per suggerirLe di farsi carico di una modifca sostanziale al “Decreto Mezzogiorno” utile, con un emendamento alla Legge, che aiuti anche quelle zone “cuscinetto” come il basso Lazio che non rientrando nella fattispecie tra le zone con opportunità a beneficio delle aziende presenti e future, non aiutando la collocazione di nuove aziende industriali capaci quindi di stabilizzarsi nella nostra zona solo perché al confine abbiamo zone più “attraenti” grazie ai benefici declamati nel Decreto Mezzogiorno, di fatto relegano il nostro territorio non solo ne fare i conti con una forte crisi industriale ma anche poco seducente per le scarse opportunità che le leggi attuali possano decretare per il territorio stesso. Le chiedo per entrambi i provvedimenti un impegno Suo forte e concreto capace di rivitalizzare la nostra zona, il nostro territorio che ha voglia di riconoscersi in politiche concrete e fattibili grazie a rappresentanti istituzionali che vogliano farsi carico delle istanze provenienti dal basso”.