Confimprese Italia al tavolo di confronto con il premier Conte

ConfimpreseItalia ha partecipato al tavolo delle parti sociali, convocato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. L’associazione delle micro, piccolissime e piccole imprese era rappresentata dal presidente Guido D’Amico.

Il premier Conte ha voluto evidenziare la necessità di un taglio del cuneo fiscale al fine di liberare le risorse per i lavoratori. “A fronte dell’emergenza salariale e demografica in atto, bisogna incidere sul cuneo fiscale e contributivo in modo significativo a vantaggio di lavoratori e pensionati, perché il potere d’acquisto dei lavoratori si è contratto e perciò il taglio del cuneo deve liberare risorse effettive a favore delle buste-paga”.

Per quanto riguarda ConfimpreseItalia, ha avanzato diverse proposte, tutte accolte con attenzione ed interesse.

Le proposte di Confimprese Italia

Guido D’Amico ha detto sì al salario minimo, a patto che non rappresenti un costo aggiuntivo per l’imprenditore. Aggiungendo che ci deve essere certezza della norma. Per ConfimpreseItalia va assolutamente aumentata la durata massima del contratto a tempo determinato, in modo che ci sia possibilità, sia per chi assume che per chi viene assunto, di sviluppare competenze importanti e preziose.

 

 

Avanzata altresì la proposta di allentare il regime sanzionatorio a seconda delle capacità economiche delle imprese. La traduzione è semplice: sanzioni più basse per imprese più piccole. Guido D’Amico è andato avanti al tavolo delle trattative.

Voucher aziendali e detassazione contributiva

“Chiediamo di eliminare la causale nei contratti a tempo determinato, dal momento che abbiamo riscontrato che la causale sta diventando un incentivo ai licenziamenti”. È stato chiesto altresì di ‘approfittare’ dei voucher aziendali per farli ‘scontare’ direttamente ai fondi professionali, per quanto riguarda la normativa cogente (81/08 e Gdpr).

Infine, una proposta importante e in un certo senso ‘provocatoria’: detassazione contributiva per le aziende che aprono unità lavorative al Sud. In particolare si tratta di 3 anni con meno di 9 dipendenti, 5 anni se si portano dipendenti dal nord al sud.

“Un clima costruttivo e operativo – ha concluso D’Amico – Noi abbiamo avanzato le nostre proposte in un quadro globale tratteggiato dal Governo. Abbiamo riscontrato attenzioni, adesso ci attendiamo riscontri positivi”.

Redazione

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