A Frosinone la qualità delle cure migliora

“I dati del programma P.Re.Val.E2019, il rapporto di Valutazione del Esiti degli interventi sanitari nel Lazio, mostrano un netto miglioramento della qualità delle cure nella nostra Regione Lazio. Dalle operazioni tempestive per infarti e fratture al femore, passando per gli ottimi risultati negli interventi per il tumore alla mammella e sulla diminuzione di parti cesari, il trend di crescita per i servizi sanitari regionali è estremamente positivo. Il rapporto, inoltre, evidenzia un aumento della speranza di vita nel Lazio e minori diseguaglianze nell’accesso alle cure”. Lo dichiara il presidente del consiglio regionale del Lazio Mauro Buschini.

 

ospedale frosinone il corriere della provincia
L’ospedale ‘Fabrizio Spaziani’ di Frosinone

Numeri positivi per i parti e la cardiologia

“Per quanto concerne la Provincia di Frosinone – continua Buschini – oltre il 67% dell’attività nel 2018 è stata valutata di buona e media qualità. Numeri particolarmente positivi emergono su gravidanze e parti e sui settori cardiocircolatorio, respiratorio e osteomuscolare. Una valutazione che premia la riorganizzazione dei servizi messa in atto con il Presidente Zingaretti e grazie al lavoro dell’assessore D’Amato: ovviamente rimangono criticità che stiamo affrontando per un’offerta sanitaria che corrisponda, sempre più, alle reali necessità dei cittadini. C’è molto lavoro da fare, ma la strada intrapresa è giusta”.

 

Entrando nello specifico nel Lazio:

 

FRATTURA FEMORE: 8.650 PAZIENTI IN PIU’ OPERATI TEMPESTIVAMENTE

Nel periodo tra il 2012 e il 2018 la proporzione di interventi per fratture del collo del femore in pazienti di età maggiore di 65 anni, eseguiti entro 2 giorni dall’accesso nella struttura di ricovero, è progressivamente aumentata, passando dal 31% al 58%, risultato in linea con il dato nazionale; tale variazione si traduce in circa 1.650 interventi in più rispetto al 2012, eseguiti tempestivamente ogni anno negli ultimi 4 anni, per un totale in tutto il periodo 2013-2018 stimato di 8.650 persone in più operate tempestivamente. Questo significa una migliore qualità della vita nelle persone anziane

 

INFARTO: 800 DECESSI IN MENO IN ULTIMI 5 ANNI, RIDOTTA MORTALITA’ 30%

Nel 2018 si osservano circa 10.000 ricoveri per infarto acuto del miocardio; la mortalità a 30 giorni dal ricovero è passata dal 10% nel 2012 al 7% nel 2018, in ulteriore lieve diminuzione rispetto al 2017 (8%) e inferiore alla media nazionale; si osservano circa 180 decessi per infarto in meno ogni anno negli ultimi 4 anni rispetto al 2012 per un totale di circa 800 decessi in meno in tutto il periodo 2013-2018.

La proporzione di angioplastica eseguita entro 90 minuti dal ricovero, intervento salvavita nel caso di infarto acuto STEMI, è aumentata a partire dal 2012, passando dal 30% al 56% del 2018, in ulteriore aumento rispetto al 2017 (51%); in termini assoluti nel solo 2018 sono state eseguite circa 750 rivascolarizzazioni tempestive in più rispetto al 2012, per un totale di circa 3.400 nell’intero periodo 2013-2018.

 

CHIRURGIA: 6.600 PAZIENTI OPERATI CON DEGENZA INFERIORE A 3 GIORNI

La proporzione di colecistectomie laparoscopiche con degenza post-operatoria inferiore a 3 giorni è aumentata progressivamente, passando dal 57% del 2012 all’82% nel 2018, in lieve aumento rispetto al 2017 (81%) e superiore alla media italiana del 2016 (73% PNE ed. 2017); risultano, quindi, circa 1.650 persone con colecistectomia laparoscopica dimesse entro 3 giorni in più rispetto al 2012, per un totale di circa 6.600 nel periodo 2013-2018, quindi una progressiva riduzione importante dei giorni di degenza potenzialmente inappropriati dopo l’intervento. Ridurre la degenza significa ridurre anche il rischio di infezioni ospedaliere.

 

PARTI CESAREI: 7.300 IN MENO

Il numero totale di parti nel Lazio è in diminuzione, in linea con il trend nazionale, con circa 11.500 parti in meno negli ultimi 6 anni e una riduzione di 1.450 parti nel 2018 (42.967) rispetto al 2017 (44.414).

Negli ultimi 3 anni, la proporzione di tagli cesarei primari risulta essere stabile intorno al 27%, ma si osserva una riduzione di circa 1.600 parti cesarei primari l’anno in meno rispetto al 2012, negli ultimi 4 anni, per un totale di circa 7.300 tagli cesarei in meno in tutto il periodo 2013-2018. Tale risultato è, però, ancora superiore al dato medio nazionale (25% nel 2016 – PNE ed. 2017).

 

TUMORE ALLA MAMMELLA: IL 73% NELLE BREAST UNIT E INTERVENTI SUPERIORI AL DATO NAZIONALE

Il Lazio è stata la prima regione, nel 2015, ad adottare le linee guida sulle Breast Unit prodotte dal Ministero della Salute. Uno dei requisiti della Breast Unit è il volume di interventi chirurgici, che deve essere superiore ai 150 l’anno. La proporzione di interventi chirurgici per tumore della mammella effettuata nei centri identificati come Breast Unit è passata dal 63% nel 2012 al 73% nel 2018; anche la proporzione di interventi effettuati in strutture con alto volume di attività (>150 interventi per un anno) è aumentata progressivamente dal 2012 (69%) e raggiunge l’84% nel 2018. La proporzione di intervento ricostruttivo della mammella simultaneo all’intervento di asportazione del tumore è passata dal 48% del 2015 al 56% del 2018, superiore alla media nazionale del 2016 (48% – PNE ed. 2017) e si è ridotta la proporzione di reinterventi a 120 giorni, che è passata dal 10% nel 2012 al 6% nel 2018, inferiore alla media nazionale del 2016 (8% – PNE ed. 2017).

 

Redazione

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