Il sindaco Alfieri a Onna tra macerie e ricostruzione
A dieci anni dal terremoto di magnitudo 6.3, che alle 3.32 devastò L’Aquila, provocando 309 vittime, quattro delle quali ciociare – gli studenti di Sora Marco Alviani e Armando Cristiani, l’arpinate Giulia Carnevale e Nicola Bianchi di Monte San Giovanni Campano –, oltre a 1.600 feriti e 80.000 persone sfollate, il sindaco di Paliano, Domenico Alfieri si è recato ieri ad Onna, uno dei luoghi simbolo del sisma del 2009.
Con una delegazione di sindaci ciociari
Con lui, a toccare con mano quanto fatto in questi dieci anni di ricostruzione, e quanto ancora c’è da fare affinché quelle frazioni, quei paesi, quelle famiglie possano tornare a una sorta di normalità, c’erano anche i sindaci di Piglio, Pierluigi Felli; di Serrone, Giancarlo Proietto e di Filettino, Gianni Taurisano.
E questo perché, in quella terribile notte del 6 aprile di dieci anni fa, erano diversi i volontari della Protezione civile di Paliano e di altri comuni ciociari a lavorare, alacremente, tra macerie e detriti per cercare di salvare più persone possibili. Ieri mattina i primi cittadini hanno attraversato l’intera frazione aquilana, passando tra i vicoli dove i segni e le ferite di una tragedia, che resterà per sempre nella memoria del nostro Paese, sono ancora visibili e densi di significato.
Nel pomeriggio, invece, hanno preso parte a una serie di celebrazioni con inizio alle 16 a casa Onna, dove è stata allestita una mostra fotografica dell’artista Göran Gnaudschun, in collaborazione con il Goethe Institut di Roma dal titolo ‘Voci che si cercano’. Alle 17 un incontro con ospiti e poi, alle 18.30, un concerto del Quintetto dello Stadtkapelle di Rottweill.
Le parole commosse di Alfieri
“Essere oggi ad Onna – ha commentato ieri il sindaco Alfieri, visibilmente commosso – è per me, e per l’intera comunità di Paliano che rappresento, un momento denso di significati contrapposti. Camminare tra i luoghi di una tragedia indicibile, avere la sensazione di sentire le urla disperate delle donne e degli uomini, degli studenti e dei bambini che non sono scampati alla furia del terremoto, ripercorrere le fasi concitate e delicatissime dei soccorsi, ai quali hanno preso parte anche i nostri volontari della Protezione civile, rende disarmati e impotenti”.
“Toccare con mano, però, – ha continuato il primo cittadino di Paliano – il coraggio, la forza, la volontà e il sacrificio con cui i sopravvissuti e i soccorritori hanno affrontato quella notte e le ore successive al terremoto, rende, al tempo stesso, orgogliosi di un popolo che non si arrende, che vuole ricominciare senza mai dimenticare i figli, i genitori, i fratelli e gli amici che di quelle stesse macerie sono rimaste vittime”.
“È assolutamente doveroso – ha concluso Alfieri – lavorare sulla tempistica della ricostruzione, che non può e non deve ammettere inutili e inspiegabili ritardi. Onna, in particolare, rappresenta il simbolo di tutto questo: è distruzione e ricostruzione, memoria storica e coscienza civile, che faranno per sempre parte di noi italiani”.