Maria Paola D’Orazio: modello Zingaretti ricetta per il nuovo Pd
“Le primarie non sono soltanto l’occasione per premiare la virtuosa gestione amministrativa di Nicola Zingaretti alla guida della Regione Lazio ma, soprattutto, rappresentano la spinta necessaria, che parte dai territori, a un nuovo corso del Partito Democratico, più vicino alla gente perché più rappresentativo dei bisogni e delle esigenze della sua base”.
Così Maria Paola D’Orazio, componente del direttivo regionale Pd e candidata all’assemblea nazionale del partito, in occasione del voto di domenica 3 marzo per l’elezione del segretario nazionale. La capogruppo consiliare del Pd di Sora è scesa in campo con la lista di Antonio Pompeo, ‘Territorio con Nicola Zingaretti’, di cui sottolinea i due principali obiettivi.
“Un Pd che torna e riparte dai territori”
“La formazione messa in campo dal presidente della Provincia e neoeletto alla guida di Upi Lazio, Antonio Pompeo, al quale rivolgo i miei personali auguri per il nuovo incarico, va in due direzioni: sostenere l’impegno e il lavoro portato avanti in questi anni dal governatore del Lazio, attraverso un modello che da regionale può diventare nazionale e, dall’altro, dare voce ai territori, interpretandone le richieste attraverso chi, ogni giorno, li vive, li amministra e li ascolta. Per raggiungere questo obiettivo, però, – continua la D’Orazio – è necessaria prima di tutto la partecipazione degli elettori, il ritorno al senso vero del voto, dell’espressione di appartenenza politica”.
Per questo la D’Orazio rivolge un appello ad andare nei gazebo e nelle sedi che domenica saranno allestiti per le primarie, ricordando di barrare il simbolo della lista ‘Territorio per Nicola Zingaretti’.
A Sora, in particolare, si potrà votare, sempre dalle 8 alle 20, nel seggio allestito in via San Tommaso D’Aquino.
“È così – conclude Maria Paola D’Orazio – che faremo non soltanto il bene del Paese, rinforzando il partito del centrosinistra per eccellenza, ma anche quello dei nostri piccoli e grandi Comuni, perché consentiremo loro di avere diretti rappresentanti nell’Assemblea nazionale. E sarà la vittoria più bella di una democrazia concretamente partecipata“.
