Stirpe al Rotary: un tragico scenario economico

Maurizio Stirpe al vetriolo durante la conferenza davanti ai Rotary riuniti. “Prevedo tempi difficili”. “Calerà il benessere”. I consumi? “Quota 100 e Reddito di Cittadinanza non li rilanceranno”. E poi i 27 miliardi di opere bloccati: “Dovremmo indagare per capire dove sono finii, se davvero esistono”. Con la sciabola. E con il coltello tra i denti. Se aveva portato anche il fioretto, Maurizio Stirpe ha dimenticato di usarlo. Di fronte alla platea dei Rotary Club di Frosinone – Latina – Cassino riuniti nell’auditorio del Terme Pompeo, il vice presidente nazionale di Confindustria non è andato per il sottile.

Gli avevano chiesto di relazionare sullo stato dell’economia nel Paese e sulle prospettive per l’industria nel Lazio Sud. In venti minuti, nel silenzio totale dei trecento che hanno riempito la sala, Maurizio Stirpe ha demolito il governo in carica, assestato un bel po’ di colpi a quelli che l’hanno preceduto, messo a nudo tutti i limiti dei provvedimenti economici adottati da un anno a questa parte. «Prevedo tempi difficili, calerà il benessere, i consumi interni sono in decrescita da quattro trimestri e difficilmente potranno essere rilanciati attraverso i provvedimenti pensati dal nostro Governo: Reddito di Cittadinanza da un lato e Quota 100 dall’altro. Gli investimenti sono stagnanti. Avrei voluto portarvi buone notizie ma non ne ho».

 

Nel video l’intervento completo che analizza gli scenari economici internazionali e le gravi ripercussioni per l’Italia.

 

Di seguito, invece, l’intervista di Alessio Porcu.

 

Presidente, l’ultima volta che ci siamo parlati siamo andati a finire sulla stampa nazionale: quell’intervista è finita sull’agenzia AdnKronos e sulle pagine economiche de Il Giornale. Quindi, questa volta, niente provocazioni: voliamo alto. Ho preso alcune citazioni dalla letteratura economica contemporanea e limitiamoci a commentare quelle. Prima citazione: “Sarà un anno bellissimo” detta da Giuseppe Conte, presidente del Consiglio dei Ministri Italiano.

La platea esplode in una risata. Fino ad un attimo prima il vice presidente nazionale degli industriali ha definito nei dettagli uno scenario di devastazione. La notizia del giorno è che anche Maurizio Stirpe ride.

Maurizio Stirpe – Io posso rispondere solamente in un modo: “Spero che abbia ragione lui”. I numeri in questo momento non dicono questo. Quella del presidente Conte è stata un’affermazione velleitaria, fatta tanto così, come se fossimo al bar e facessimo due chiacchiere

Seconda citazione: “Il 2019 sarà l’anno del nuovo boom economico, simile a quello degli Anni ’60”, detta da Luigi Di Maio, vice presidente del Consiglio dei Ministri italiano.

Maurizio Stirpe – Qui oserei dire: “Signore perdona loro perché non sanno quello che dicono”.

La sala esplode in un applauso. Non ci sono solo industriali ad ascoltare, c’è una buona fetta di quell’elettorato che votava Berlusconi ed ora ha guardato a Salvini per le sue promesse sulle politiche industriali.

Passiamo al vocabolario. Ogni governo introduce una nuova parola. Il centrosinistra di Prodi inventò la ‘Concertazione’, cui seguì il gabinetto Berlusconi con la ‘Fine della Concertazione’: ora i gialloverdi introducono la ‘Disintermediazione’.

Maurizio Stirpe – Si sta tentando di governare con i principi della ‘Democrazia diretta’ cioè ‘Io parlo direttamente alla gente e scavalco i sindacati, le associazioni di rappresentanza, non ne abbiamo bisogno perché noi siamo il popolo e parliamo direttamente con le persone‘. È già successo una volta, nel 2014: pure Renzi voleva rottamare il modello collaudato di relazioni, salvo poi arrivare al 2017 rottamato; nel frattempo era tornato sui suoi passi ed aveva applicato al massimo i principi della democrazia rappresentativa… Ora Di Maio chiama Boccia e dicono che si devono vedere… Salvini dice che deve incontrare gli industriali… Il nostro è un Paese complesso, non può essere governato attraverso i principi della democrazia diretta: perché ha bisogno di stanze di compensazione… di continuo. E tanto più le associazioni sono state efficienti nel fare sintesi tra gli interessi contrapposti e tanto più questo Paese ha vissuto delle stagioni di sviluppo. Ogni volta chi si tenta di derogare da questi principi si finisce davanti a guasti inenarrabili.

Per leggere l’intervista integrale clicca su Alessioporcu.it

Redazione

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