Lo sviluppo passa per l’Europa, Enzo Altobelli (ceo di Profima) traccia la rotta
FARE Venture, INNOVA Venture, LAZIO Venture: questi i nomi delle diverse iniziative che si muovono in modo differente ma che hanno l’unico scopo di promuovere l’impresa e le startup nel Lazio. Al centro di questa strategia ci sono i cosiddetti Fondi Strutturali Europei, ovvero quei capitali che l’Unione destina a progetti e iniziative mirate sui territori per seguire specifici filoni di sviluppo. Si va dalle infrastrutture, ai servizi, ma anche alle nuove imprese. Si tratta di investimenti fatti con l’obiettivo di promuovere la crescita di specifici settori. Se sono davvero opportunità e non semplici slogan, lo abbiamo chiesto a Enzo Altobelli, Ceo di Profima, tra le prime quattro società italiane di consulenza per il reperimento di tali risorse.
Il vostro lavoro è quello di supportare le aziende nello sviluppo progettuale e finanziario. Ma quali sono le opportunità che si possono davvero cogliere?
“Gli Enti nazionali e regionali hanno obiettivi ben precisi. Tutte le opportunità e i finanziamenti agevolati intendono sviluppare il tessuto imprenditoriale, incrementando la competitività delle imprese, sostenenendo gli investimenti al fine di incrementare l’occupazione, tasto dolente per la nostra nazione”.
Ma gli obiettivi quali sono?
“Con il settennato, 2014-2020, si intende sostenere e sviluppare progetti che rafforzano la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione. Ma anche migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nonché l’impiego e la qualità delle medesime. Occorre anche promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, del settore agricolo di quello della pesca e dell’acquacoltura. Così come la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori. Senza dimenticare di promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi, tutelare l’ambiente e puntare sull’uso efficiente delle risorse”.
Ci sono altri capitoli sui quali puntare?
“Serve sviluppare sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete. L’obiettivo è anche l’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori. Altri capitoli fondamentali sono la promozione dell’inclusione sociale, combattere la povertà e ogni forma di discriminazione. E in ultimo, ma non per ultimo, investire nell’istruzione e nella formazione professionale, per le competenze e l’apprendimento permanente. Senza dimenticare di rafforzare la capacità delle amministrazioni pubbliche e degli stakeholders, promuovendo anche un’amministrazione pubblica efficiente”.
L’universo delle agevolazioni europee è decisamente articolato e multiforme, come dimostra il lungo elenco di settori sui quali si concentrano bandi e risorse dell’Ue. Gli esperti del Sole 24ore sostengono che la ‘vittoria” si costruisce su dettagli piccoli. Come il reperimento delle informazioni sui bandi, l’avvio di collaborazioni con altri soggetti interessati agli stessi settori, l’attivazione di partenariati con ruoli definiti e funzionali ai diversi progetti. È questa la rotta giusta?
“È molto importante analizzare dettagliatamente le caratteristiche e le informazioni elencate nei bandi. La creazione di un partenariato, formato da imprese, start up, Università e Centri di ricerca favorisce e permette uno sviluppo imprenditoriale obiettivo delle politiche europee. L’Unione Europea, gli Enti nazionali, le Regione e le Camere di Commercio supportano in vario modo le imprese, in particolare quelle di piccola e media dimensione, ovvero le cosidette Pmi. Le forme di sostegno possono essere molto diverse: dal contributo a fondo perduto alla compartecipazione ai costi per la realizzazione di un progetto, al supporto indiretto attraverso prestiti, fondi di garanzia e altri strumenti per favorire l’accesso al credito”.
