Brogli elettorali a Piedimonte, indagini chiuse

Avrebbero apposto su ciascuna scheda un disegno geometrico all’interno del simbolo di “PiedimonteOra’, al fine di ottenere l’annullamento ed il conseguente ribaltamento dell’esito elettorale, in favore della lista ‘Azione Comune’, risultata soccombente alle elezioni per soli 32 voti.  L’indagine è chiusa. Porta la firma del sostituto procuratore Roberto Bulgarini Nomi. Ora gli indagati avranno venti giorni per presentare memorie difensive, depositare documentazione relativa ad investigazioni del proprio avvocato, ma anche presentarsi per rilasciare dichiarazioni.  Nel mirino della magistratura, per i presunti brogli elettorali a Piedimonte San Germano, sono finiti, a vario titolo,  Ettore Urbano, Luigi Spiridigliozzi, Antonio Cancanelli e Salvatore Rocco.

 

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L’inchiesta

A coordinare l’inchiesta, portata avanti dalla polizia di Stato e dalla polizia giudiziaria, è stato il pm Roberto Bulgarini Nomi. Al centro della stessa l’alterazione di 59 schede elettorali riportanti il voto in favore della lista «PiedimonteOra», capeggiata dell’attuale sindaco Gioacchino Ferdinandi, che si era imposta per appena trentadue consensi.  Ettore Urbano, primario al Pronto soccorso dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino, finito prima ai domiciliari e ora tornato al lavoro, secondo la procura, insieme alle altre persone indagate, al fine di predisporsi una valida motivazione per presentare ricorso elettorale al Tar, avrebbero agito per l’alterazione delle stesse schede.  Tutto sarebbe avvenuto dopo le operazioni di voto,  quando le stesse erano custodite negli uffici del Comune, in attesa di essere consegnate alla Prefettura di Frosinone.

Nel mirino un disegno geometrico

Urbano e Spiridigliozzi, stando alle accuse, il primo quale istigatore e concorrente morale, il secondo quale esecutore morale, avrebbero alterato le schede. Cancanelli e Rocco, invece, quali rappresentati della lista Azione Comune all’interno della sezione 5,  avrebbero falsamente attestato, in una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, di aver visto nel corso delle operazioni di spoglio almeno 80 schede riportanti disegni geometrici con preferenze espresse in favore della lista ‘Piedimonte Ora’, garantendo così ad Urbano di utilizzare quelle contraffatte per ottenere l’accoglimento del ricorso elettorale presentato al Tar.

 

 

Redazione

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