Fattura elettronica e criticità: interviene Magliocchetti
Trasmissione dei moduli, richiesta di informazioni agli uffici preposti, attese, errori, call center e portali bloccati, codici introvabili. Tutti aspetti critici della fatturazione elettronica, diventata obbligatoria dal primo gennaio 2019 per tutti i titolari di partita Iva, a seguito di cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate tra privati, persone fisiche e giuridiche residenti o stabiliti in Italia.
Facendosi portavoce delle segnalazioni effettuate da micro e piccole imprese della provincia di Frosinone sulle oggettive difficoltà riscontrate nell’emettere il nuovo tipo di ricevuta, il consigliere provinciale e comunale di Frosinone, Danilo Magliocchetti, ha inviato una lettera al direttore dell’Agenzia delle Entrate, Antonino Maggiore.
Il contenuto del documento
Nella missiva il consigliere sottolinea come, ad oggi, “la fatturazione elettronica risulta essere l’ennesima burocrazia aggiuntiva che toglie fiato alle piccole imprese, aumentando i costi di gestione e aggravando così la situazione, in particolare del piccolo commercio della provincia, già in crisi, oberato da imposizioni e pressione fiscale costantemente al rialzo. Nello specifico – continua Magliocchetti – le maggiori criticità riscontrate in provincia di Frosinone, ma come del resto in gran parte d’Italia, è costituita dalla ‘filiera’ computer-software house-sito dell’Agenzia delle entrate, che deve funzionare contemporaneamente e alla perfezione, altrimenti la fattura non parte. I lavoratori con partita Iva medi e piccoli stanno riscontrando problemi enormi. Il fatto che il governo non farà sanzioni per i primi sei mesi a chi non adempie, è perché è consapevole delle difficoltà che, infatti ,si stanno evidenziando in queste ore”.
La richiesta
La lettera di Magliocchetti si chiude con una richiesta specifica al direttore dell’Agenzia delle Entrate: “verificare e, quindi, migliorare la funzionalità del sistema di fatturazione elettronica allo scopo di renderla fruibile a tutte quelle imprese, piccole e micro, che vogliono comunque uniformarsi alla legge, anche se penalizzante per queste categorie, ma che trovano oggettive difficoltà di esecuzione”.
